Da settembre i primi autobus elettrici

Ieri il debutto senza intoppi per le quattro linee modificate. Presto le corsie preferenziali in via Venezia e più corse serali
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CAPOLINEA 5 OSPEDALE
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CAPOLINEA 5 OSPEDALE

«Bravi, questo aggiustamento era necessario». Nel loro giro mattutino sulle nuove linee dei bus dopo la “rivoluzione dei percorsi” scattata ieri, il vicesindaco Arturo Lorenzoni e il presidente di BusItalia Andrea Ragona hanno raccolto solo consensi. L’unico vero contestatore era proprio il “professore” che non ha mancato di far notare ai tecnici dell’azienda dei trasporti diverse piccole pecche nel servizio. Dal tabellone della stazione che non funziona più, ai mezzi troppo vecchi che ancora girano, fino alla frequenza un po’ troppo rada del nuovo Diretto Piazze (una corsa ogni 23 minuti).

Piccoli difetti a parte, per Lorenzoni la rivoluzione “PiùBus” è un passo avanti. «Siamo andati incontro alle richieste dei cittadini e abbiamo più semplice arrivare in centro e in ospedale – ha sottolineato – È un onere per l’amministrazione ma va nella direzione del potenziamento del servizio pubblico».

Le nuove quattro linee. C’è il nuovo capolinea del 5 in ospedale che collega direttamente Voltabrusegana, Paltana e Sacra Famiglia al polo sanitario. Poi il ritorno del Diretto Piazze alla Stanga. E ancora il 24 che porta l’Arcella (dal Plebiscito) in via Giustiniani. Infine la modifica più rischiosa: l’unificazione del 10 e del 18 in una sola linea che copre l’asse di forza est-ovest da Ponte di Brenta a Chiesanuova, ricalcando la futura linea Sir2 del tram.

«È un sistema dinamico: siamo sempre disponibili a nuovi aggiustamenti – commenta il vicesindaco – Dobbiamo fare i conti con le risorse limitate, ma il prossimo passo potrebbe essere quello di estendere il servizio serale nei quartieri».

Corsie preferenziali in arrivo. Un’ulteriore tappa nel percorso verso una mobilità più sostenibile dovrebbe essere l’aumento delle corsie preferenziali, per incrementare la velocità commerciale dei mezzi: «In via Venezia verrà ripristinata a breve. Più complicato è l’intervento in altre zone della città. Stiamo facendo tutte le simulazioni possibili – chiarisce Lorenzoni, che gestisce la delega alla Mobilità – Accelerare la velocità del trasporto pubblico vuol dire abbassarne i costi. E questo è l’aspetto positivo. Quello negativo è che si allungano i tempi per gli automobilisti. Va trovato il giusto equilibrio, con l’obiettivo nel lungo periodo di ridurre il numero di mezzi privati sulle strade».

Bus elettrici da settembre. In città sono in arrivo anche i primi bus elettrici: si tratta di una decina di mezzi che andranno a sostituire quelli più vecchi della linea 88. Si tratta di un finanziamento europeo da 3 milioni di euro chiesto nell’ambito del bando Por Fesr 2014-2020, assieme ai comuni di Albignasego e Maserà. È la prima volta (salvo due prototipi sperimentati alcuni anni fa) che i bus elettrici entrano in funzione a Padova. «Non possono però essere concepiti come alternativa al tram – sottolinea Ragona – Hanno una capienza di 90 posti, mentre una carrozza di tram porta 160 persone».

Dialogo con i sindacati. Vicesindaco e rappresentante del Comune in azienda cercano di costruire anche un clima di distensione con gli autisti. A partire dagli stipendi arrivati in ritardo questo mese: «È stato un errore della banca», chiarisce il presidente. «Le modifiche alle linee sono state concordate con i sindacati e l’azienda ha recapito alcune loro indicazioni sui turni – aggiunge Lorenzoni – Credo che un clima di fiducia tra azienda e personale possa maturare nei prossimi mesi. Stiamo lavorando anche per questo».

c.malfitano@mattinopadova.it

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