Dal calvario della malattia a testimonial della speranza

La maratoneta Serena Banzato ha rischiato l’amputazione di una gamba e racconta la sua storia a Francesca Fialdini su Rai Uno
Serena Banzato (seconda da sinistra) con Fialdini (terza da sinistra)
Serena Banzato (seconda da sinistra) con Fialdini (terza da sinistra)

TERRASSA. Un anno e mezzo fa, mentre stava portando a termine il Cammino di Santiago, rischiò di morire per una grave infezione. Da allora Serena Banzato, 35 anni, mamma di un bambino di 4, maratoneta professionista, ha affrontato innumerevoli interventi chirurgici e una lunga e dolorosa riabilitazione senza mai perdere la grinta e il sorriso. Poco per volta è riuscita a muovere la gamba sinistra compromessa dalla fascite necrotizzante, un’infezione che in tre casi su quattro è mortale. È riuscita ad alzarsi dalla sedia a rotelle e a riprendere gli allenamenti, nel frattempo si è laureata per la seconda volta e si è iscritta alla scuola di psicoterapia Aetos. . Ogni mattina si alza prima delle 5 per svolgere gli esercizi che le permettono di muovere il piede immobilizzato e dolorante. Un’operazione faticosa ma indispensabile per poter affrontate la giornata, tra terapie, lavoro e impegni familiari. Per mesi ha rischiato l’amputazione della gamba ma non si è mai data per vinta. Domani alle 17.30 su Rai 1 Serena racconterà la sua storia segnata dalla sofferenza ma soprattutto dalla voglia di farcela e di vivere fino in fondo ogni giorno, sfidando anche ciò che appare impossibile.

Ospite di Francesca Fialdini, conduttrice di “Da noi a ruota libera”, ripercorrerà le tappe di questo anno e mezzo in cui la sua vita è radicalmente cambiata. «Ho accettato l’invito a questo programma dedicato alle storie di donne che ogni giorno lottano e trovano un’occasione di rivincita» spiega la giovane di Terrassa «non per mettermi in mostra ma per testimoniare quello che sto vivendo sulla mia pelle, sulla mia carne. Voglio trasmettere un messaggio positivo e di speranza a tutte le persone che si abbattono perché stanno affrontando la malattia, la disabilità e tutte le ingiustizie che la vita ci pone davanti, cogliendole come occasioni di quanto avevamo e quanto possiamo riprenderci».

Accanto a lei il dottor Sergio Bosa, della Mediclinc di Pozzonovo, che da mesi, la segue nel suo impegnativo percorso di fisioterapia, e Laura, la compagna di viaggio con la quale aveva affrontato il Cammino di Santiago. —

Nicola Stievano

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