Dalla spazzatura borse fashion e infrastrutture
Green economy: vertice a Padova delle eccellenze europee sul riuso dei materiali

GREEN ECONOMY Pierfrancesco Brunello
Econcrete ed econcrete plus; ecobahn ed ecorain. Nomi ermetici per applicazioni avveniristiche. Come dire che dalla spazzatura si fanno le strade e dai copertoni dimessi le borsette fashion. In altre parole le scorie delle acciaierie, la sabbia delle fonderie, gli inerti da discarica e le plastiche di riciclo sono state applicate alle fondamenta del passante di Mestre (2006), alla tangenziale nord di Padova (2005) e a quella di Limena (2004), ma anche all'aeroporto militare di via Sorio (2003) e all'Interporto della Zip (2002). E' il mondo in corsa della green-economy che ieri a Padova ha aperto una parentesi europea per gli studenti e i giovani professionisti di Ingegneria con il convegno «Costruire strade con i rifiuti? Europa e Italia a confronto». Se è vero che siamo ancora indietro nella ricerca di materiali alternativi, è altrettanto risaputo che l'università di Padova vanta delle eccellenze. Di nome e di fatto. L'altisonante nome del professore Marco Pasetto, professore ordinario di strade ferrovie ed aeroporti dell'università patavina, ha infatti richiamato illustri colleghi. Ma non è da meno lo studio padovano sulle alghe «in relazione alle energie solari - ricorda il preside di ingegneria Pierfrancesco Brunello - del professore Giacometti. In Italia in generale ed in Veneto in particolare siamo messi bene con la green-economy. Gli incentivi sono trainanti, possono spostare l'ago della bilancia. Mentre ci affacciamo solo ora all'utilizzo di materiali non convenzionali e di risulta». Ritardo dovuto ad un tardivo finanziamento della ricerca e alla normativa. (e.sci.)
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video