«Danno erariale», lasciato senza cure

ESTE. Nel momento del bisogno la sanità regionale gli chiude la porta in faccia non autorizzando il rimborso di un delicato intervento chirurgico alla colonna vertebrale da eseguire all’estero. Walter Maria Pisani, tenente della Guardia di Finanza in pensione, non ci sta e si sente umiliato per non aver ottenuto quello che ritiene un suo diritto, soprattutto dopo una operazione a cui si è sottoposto in Veneto che, da quanto assicura, lo obbliga a ritornare sotto i ferri con un intervento riparatore.
I suoi problemi di salute lo hanno costretto a sottoporsi a innumerevoli visite e alla fine crede che la persona più competente per curare i suoi problemi sia un medico sloveno.
«Per tutta la mia vita ho pagato le tasse e sostenuto di conseguenza il sistema sanitario nazionale. Ma ora, nel momento del bisogno ricevo questo trattamento: la ritengo un’ingiustizia» dice l’ex comandante delle Fiamme gialle della Tenenza atestina «Avevo parlato della mia vicenda con l’allora direttore del Distretto dell’Usl 17, che mi aveva garantito che la mia richiesta sarebbe stata valutata positivamente, ma bisognava attendere l’okay regionale, invece è arrivata la risposta negativa. La mia domanda è stata ritenuta un danno erariale e pertanto è stata bocciata. Avevo chiesto un contributo di sedicimila euro per sottopormi In Slovenia a un’operazione che in Italia costerebbe certamente di più. Non mi rimane che affrontare privatamente le spese per l'intervento e penso che trasferire la mia residenza all'estero sia a questo punto un atto dovuto».
Pisani è deluso e amareggiato. Molto. Parla di diritti di un cittadino europeo calpestati. Per i suoi problemi di salute Pisani si è operato tre volte in Emilia Romagna, l’ultima operazione è stata effettuata all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Ma l’esito, sostiene, lo obbligherebbe a tornare quanto prima in sala operatoria. «Poco tempo fa l’Usl 17 mi ha comunicato che il Centro Regionale di Riferimento ha espresso parere negativo all’accoglimento dell’istanza, così motivandola: “In riferimento alla richiesta siamo contrari all’autorizzazione al trasferimento per cure all’estero, perché in Italia vi sono numerosi centri qualificati per il trattamento della sua patologia. Autorizzare il trattamento all’estero configurerebbe un danno erariale, sanzionabile dalla Corte dei Conti. Fra i centri qualificati ne segnalo uno: l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna”. Proprio dove ritengo di essere stato curato male. In conclusione, in questo paese un cittadino che ha sempre pagato le proprie tasse e chiede il diritto di potersi curare presso una struttura ospedaliera estera, configura un danno all’erario, a questo punto sorge spontanea la domanda… sono proprio io quello che configurerebbe un danno all’erario? Solo per aver chiesto di curarmi e nient’altro, siete proprio sicuri di quanto scrivete? E allora cosa vogliamo dire di quanto costano alla nostra sanità gli immigrati irregolari, i profughi. Questi, al contrario arricchiscono forse le casse dell'erario?»
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