Daverio: «I luoghi così belli vanno vissuti»

Il critico d’arte difende i gestori: «Contro gli idioti non c’è difesa, ma non chiudiamo le sale storiche»
Ferrazza Monte Tomba incontro con Philippe Daverio
Ferrazza Monte Tomba incontro con Philippe Daverio
«I luoghi vanno vissuti e non trasformati in un cadavere. Purtroppo l’idiozia umana non è prevedibile». A difendere l’operato dei gestori del Pedrocchi è Philippe Daverio, il notissimo critico d’arte che con Padova ha un rapporto particolare, tanto da aver anche girato un docufilm per sostenere la candidatura Unesco della città del Santo come città dell’affresco. Né la “discotecara” festa di Capodanno, né il furto delle zampe leonine, hanno scandalizzato però il professore, che non vede nessuna sconsideratezza da parte di F&de Group: «Conosco bene il Pedrocchi e ci sono stato tantissime volte. È gestito con molto garbo e attenzione. Purtroppo nessuno è protetto davanti all’idiozia umana di chi entra in un luogo così sacro per rubare», sostiene Daverio. «Mentre il criminale è prevedibile, l’idiota non lo è. Come un fulmine, arriva all’improvviso e non lo prendi».


Nonostante tutto, da Palazzo Moroni stanno seriamente valutando l’ipotesi di sanzionare la società che gestisce il Pedrocchi, considerata carente dal punto di vista della sorveglianza e non perfettamente consapevole del valore dello storico bar. «Per carità, i gestori devono fare in modo che il Pedrocchi sia sempre più vivo e non trasformarlo in un cadavere», insiste Daverio. «I vetri si rompono proprio perché si vive, e poi i cocci si raccolgono e si riparano. Le sale storiche vanno utilizzate anche per le feste, e quando sono usurate vanno restaurate. Sanzionare per questi motivi sarebbe inaccettabile e inconcepibile, e conferma la mia tesi di credere molto di più al privato che agli enti pubblici. I privati gestiscono con la voglia di elevare, mentre le amministrazioni, e peggio ancora le Soprintendenze, lo fanno sempre con l’ansia che il vaso di porcellana possa cadere in mille pezzi. Tutto, invece, si risistema».


Philippe Daverio conosce molto bene il Pedrocchi. Ogni volta che passa per Padova è proprio lì che organizza i suoi incontri, che dà appuntamento ai cronisti o ai colleghi con cui vuole scambiare dei pareri. E al Pedrocchi ha girato molte immagini dei suoi documentari: «È un posto incredibile ed è uno storico punto d’incontro. Incentra quasi tutto sull’eclettismo, di cui poi si trovano evidenti tracce anche nelle diverse espressioni artistiche e architettoniche di Padova. È un luogo dal valore inestimabile, che è giusto tutelare perché ricco di storia e di arte, ma senza esasperare chi se ne prende cura, perché nello stesso tempo rimane e deve rimanere assolutamente vissuto».
(lu.pre.)


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