Dazi Usa, Padova tra le province più esposte: l’allarme di Confartigianato
Le esportazioni valgono il 4,1% del valore aggiunto provinciale: settori chiave come moda e legno a rischio contrazione. Il presidente Dall’Aglio: «In un contesto instabile, è essenziale rafforzare il mercato interno con filiere corte e valorizzare il Made in Italy»
L’annuncio dell’introduzione di nuovi dazi sulle importazioni da parte dell’amministrazione statunitense rappresenta una seria minaccia per l’economia padovana.
A tracciare la situazione attraverso i numeri, alla vigilia dell’inaugurazione del mandato presidenziale di Donald Trump, è l’Ufficio studi di Confartigianato Imprese.
Le esportazioni di prodotti manifatturieri dalla provincia di Padova verso gli Stati Uniti hanno raggiunto nel 2024 un valore complessivo di 1.224 milioni di euro, posizionando il nostro territorio tra le maggiori province esportatrici verso gli USA, con un significativo 15° posto a livello nazionale.
Gli Stati Uniti: un partner strategico per le imprese padovane
Con un’esposizione al mercato statunitense pari al 4,1% del valore aggiunto provinciale, superiore alla media nazionale del 4,0%, Padova dipende in maniera importante dal commercio con gli USA.
La crescita dell’export verso questo mercato nei primi nove mesi del 2024, seppur moderata (+1,3%), si confronta con un calo medio nazionale del -1,5%, dimostrando una relativa resilienza delle imprese padovane, ma evidenziando al contempo una vulnerabilità intrinseca di fronte a possibili politiche protezionistiche.
Settori più a rischio e impatto potenziale
Tra i settori più esposti, spiccano il comparto moda, mobili, legno, metalli e altre manifatture, ambiti in cui la provincia ha una presenza significativa.
Secondo le stime dal National Board of Trade Sweden, agenzia governativa svedese per il commercio internazionale, una applicazione di dazi addizionali tra il 10% e il 20% sulle importazioni degli USA causerebbe un calo dell’export totale dell’Italia verso gli Stati Uniti, rispettivamente, del -4,3% e del -16,8%. Una contrazione che colpirebbe in maniera significativa anche la nostra provincia, invertendo il trend positivo e aggravando le difficoltà delle imprese locali.
La necessità di una strategia condivisa
«Di fronte a un contesto così incerto, è fondamentale che le nostre imprese adottino un approccio strategico per mitigare gli effetti negativi dei dazi – spiega il presidente di Confartigianato Imprese Padova Gianluca Dall’Aglio –. Un possibile scenario potrebbe essere quello di un compromesso tra dazi e acquisti di gas naturale liquefatto (GNL). In merito a questo, Confartigianato auspica l’avvio di una trattativa commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, mirata a ridurre i dazi sulle esportazioni europee in cambio di un incremento degli acquisti di GNL.
L’intesa potrebbe tradursi in una riduzione del costo del GNL, generando benefici significativi per le imprese manifatturiere, spesso caratterizzate da un elevato consumo energetico. Sebbene al momento sia necessario mantenere un atteggiamento prudente, le piccole e medie imprese devono concentrarsi sull’analisi delle dinamiche di mercato e adattarsi rapidamente.
Ciò significa investire in eccellenza e alta specializzazione, diversificando i mercati di riferimento e puntando su quelli in crescita. Allo stesso tempo, in un contesto internazionale così instabile, diventa fondamentale rafforzare il mercato interno, sviluppando filiere corte e valorizzando la qualità del Made in Italy, per garantire una maggiore resilienza del sistema economico e produttivo di fronte alle sfide globali».
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