Degrado in piazza De Gasperi a Padova, i residenti: "Altri 60 mila euro per la vigilanza ma la zona è ripulita"

Il portavoce del comitato Massimo Pupa: "Abbiamo rinnovato il contratto di vigilanza privata per un altro anno ma il nuovo questore sta risolvendo una situazione che durava da anni"
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - SICUREZZA PIAZZA DE GASPERI
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - SICUREZZA PIAZZA DE GASPERI
PADOVA. Dalle 12 ore iniziali alle 7 di oggi, che potrebbero diventare 6 in giugno. La vigilanza privata pagata da 800 famiglie in piazza De Gasperi potrebbe terminare a fine anno, se la situazione rimarrà quella attuale. «Il contratto è stato rinnovato ma i risultati raggiunti e i controlli predisposti dal nuovo questore hanno cancellato ogni problema sotto casa nostra», racconta Massimo Pupa tirando un sospiro di sollievo. Il caso di piazza De Gasperi, dove gli abitanti si sono organizzati con una colletta di massa, hanno raccolto 70 mila euro e pagato un’agenzia di vigilanza privata per un anno intero per avere le guardie sotto casa, aveva destato sgomento nei palazzi delle istituzioni cittadine. 
 
Cambiamento
Ora, dopo un anno e mezzo di trincea, si comincia a vedere la luce in fondo al tunnel. O almeno questo è ciò che testimonia chi da sempre combatte contro degrado e spaccio sotto le finestre. Piazza De Gasperi è un fazzoletto di città che vive dei flussi della stazione, con tutto ciò che questo comporta. È anche una zona che urbanisticamente ricade sotto il centro storico, ciò determina una tassazione identica a quella praticata a chi vive nelle piazze. 
«Se penso a come vivevamo prima, era un incubo oltre che un paradosso» riprende Pupa. «Spacciatori sotto casa giorno e notte, la gente aveva paura a mettere le macchine nei parcheggi sotterranei. C’era chi si vergognava di invitare ospiti a cena». 
 
L’idea
Così un giorno Pupa, ingegnere in pensione, figlio di un ex questore della Polizia di Stato, decide che è il momento di dire basta. Inizia a dialogare con gli amministratori di condominio e mette in collegamento lo scontento di 800 famiglie. Questi nuclei familiari contribuiscono, ognuno con 10 euro al mese, pagando l’agenzia Sicuritalia con un contratto di vigilanza privata in tutta la piazza, compresa tra via Trieste, viale Codalunga e corso del Popolo. Un esperimento sociale che ha pochi precedenti in Italia. E forse anche per questo sono sorti problemi lungo il cammino. 
 
Le difficoltà
«Ora non voglio polemizzare andando a rivangare su ciò che è successo in passato» riprende Pupa. «Diciamo che abbiamo avuto più di qualche difficoltà con l’ex questore Paolo Fassari, ma ora è acqua passata. Certo, per via di quelle difficoltà abbiamo dovuto cambiare agenzia di vigilanza. Due guardie erano state sospese e segnalate dalla polizia nello svolgimento del loro turno di servizio, una violazione che avrebbe potuto comportare anche il ritiro della licenza. Dopo questo intervento muscolare della Questura di Padova hanno cambiato modo di operare ma, a quel punto, non andava più bene a noi. Quindi ora il contratto l’abbiamo rinnovato per un altro anno con Padova Controlli». 
 
La svolta
Il punto di rottura tra la Questura e i vigilante sembra sia stato sulle modalità di allontanamento di un nigeriano che dormiva sotto i portici. «Secondo il questore non era compito dei vigilanti dirgli di andarsene ma delle forze dell’ordine» continua Pupa. «Sarà sicuramente vero ma a noi chi ci pensa?». 
Dunque ora gli uomini della Padova Controlli iniziano con le loro pattuglie alle 15 e poi continuano dalle 19 alle 23: il canone annuo è di 60 mila euro. «Ma se va avanti di questo passo ridurremo ancora» dice Pupa. «Il nuovo questore Isabella Fusiello ha fatto piazza pulita in pochi giorni. Ci sono pattuglie ferme ore sui punti nevralgici e gli spacciatori sono spariti. Quello che ho sempre cercato di spiegare è che a noi non interessa fare polemica. Vogliamo solo tornare a essere tranquilli a casa nostra. Finalmente mi pare che siamo sulla strada giusta». —
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