Delitto Malvestio, gli indagati salgono a otto

MASSANZAGO. Da 3 salgono a 8 gli indagati nell'inchiesta per l'omicidio di Alessandro Malvestio, il pensionato di 72 anni rapinato e ucciso nella sua casa di Massanzago il 20 gennaio 2011. Il pm Benedetto Roberti ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il rinvio a giudizio di tutti e 8, anche se solo in tre devono rispondere della morte dell'uomo: Florin Petru Constandache, 42 anni, detto il pugile, Giorgel Frumuzache, 45 anni e Iulian Sava Catalin, 33 anni. Per l'accusa sono loro tre che hanno causato il decesso di Alessandro Malvestio, immobilizzandolo, picchiandolo, legandolo ad una sedia e causando il suo soffocamento. A Malvestio il terzetto (accusato pure di sequestro di persona) ha rubato un orologio Omega in oro, una catenina con crocifisso in oro, 300 euro e un cellulare. Catalin Sava nell'interrogatorio di garanzia ha cercato di alleggerire la propria posizione, accusando Frumuzache. Frumuzache e Costandanche, avevano invece accusato il loro complice (rifugiatosi all'inizio in Romania) di essere l'esecutore materiale dell'omicidio.
Gherghe Plescan, detto Rosu e Gabriel Terinte, detto Calu, sono accusati di essersi procurati una Ford Fiesta rubata a Lidia Carraro, il 25 febbraio 2011. Plescan il 28 febbraio 2011 al fine di sottrarsi all’arresto ha ferito un appuntato dei carabinieri a Grisignano del Zocco (Vicenza). Marin Gurau, è accusato di aver tagliato la serranda metallica e sfondato con un tombino l’oreficeria ottica Fassina di Campodarsego, rubando merce per 5.100 euro. Constadache, Frumuzache, Sava e Plescan il 12 gennaio avrebbero agito tutti assieme nel furto alle Fonderie Zanetti di Limena, rubando ottone per 700 euro. Constandache, Frumuzache e Sava sarebbero pure i responsabili del furto di 800 chili di rame in zona Campo di Marte a Padova.
Ionel Grigoras e Constandache inoltre, 2 e 6 giorni prima dell’omicidio di Malvestio si sono introdotti nella proprietà del pensionato cercando di rubare del rame. Inoltre la coppia, assieme a Sava, aveva rubato 350 euro dal negozio Erboristeria Aloe di Massanzago dopo aver rotto il vetro con un tombino.
Tutti questi furti sono venuti alla luce dalle intercettazioni telefoniche che il pm Roberti aveva ordinato in capo agli indagati, nei giorni successivi all’omicidio. Un quadro che fa presupporre che il terzetto fosse dedito a piccoli colpi qua e là e che l’omicidio si sia verificato quasi per un errore, per la troppa ferocia con la quale è stato picchiato e legato il povero Malvestio, già sofferente.
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