Delitto Noventa, il maresciallo Verde spiava Isabella

Due accessi alla banca dati inserendo nome e cognome della vittima: era il periodo delle denunce per stalking

PADOVA. Il maresciallo Giuseppe Verde spiava Isabella Noventa. Il sottufficiale dei carabinieri compagno di Debora Sorgato ha cercato per ben due volte nella banca dati interforze informazioni relative alla segretaria cinquantacinquenne di Albignasego. L’ha fatto tra novembre 2013 e settembre 2014, nel periodo in cui la donna ha firmato sei denunce per minacce e atti persecutori. È quello il momento in cui nasce il germe della vendetta: è la genesi del delitto su cui si indaga ormai da cinque mesi.

Due accessi. Il sottufficiale dell’Arma, indagato per violazione del segreto d’ufficio e accesso abusivo alla banca dati, ha interrogato per due volte lo Sdi (sistema d’indagine) digitando il nome “Noventa Isabella”. L’ha fatto qualche settimana dopo aver cenato con lei, Freddy e Debora. Una cena nel corso della quale Isabella aveva chiesto aiuto per le persecuzioni che subiva ormai da tempo. C’era una donna che le recapitava lettere anonime dandole della poco di buono e cercando di minare al suo rapporto con Freddy.

Denuncia alla polizia. Dopo le lettere le telefonate e ancora i messaggi e i bigliettini sull’auto in sosta. Isabella era stanca e preoccupata, voleva chiedere aiuto “al carabiniere” compagno della sorella del suo fidanzato. Gli ha spiegato tutto nel corso della cena insieme ma, evidentemente, qualche sensazione negativa l’ha avuta perché dopo qualche giorno ha presentato la prima denuncia alla polizia, precisamente al Commissariato Stanga. Dal 14 novembre 2013 al 24 settembre 2014 sono ben sei le denunce depositate in commissariato. In quel periodo Giuseppe Verde è entrato nella banca dati riservata alle forze dell’ordine per controllare Isabella, probabilmente per verificare l’iter delle sue denunce. A chi servivano quelle informazioni? Forse a Debora e Manuela, le principali sospettate per quelle minacce.

L'armadietto. Quel che è certo, è che i fascicoli stampati da Verde erano conservati ancora nel suo armadietto in caserma. Li hanno trovati la settimana scorsa gli investigatori della Squadra mobile, quando sono andati a perquisire i luoghi in cui lavorava.

Accesso del 2008. Il maresciallo, impiegato all’Aliquota operativa della Compagnia, grande esperto di sistemi di videosorveglianza e addetto ai rilievi, aveva utilizzato lo Sdi anche per controllare la fedina penale di Gianluca Ciurlanti, l’ex di Debora. L’accesso risulta nel 2008, anno in cui ha cominciato a frequentare la sorella di Freddy.

Il congedo. Attualmente il maresciallo è in congedo per malattia. È stato rimosso dall’incarico operativo che ricopriva e destinato a compiti d’ufficio alla Legione. Quando la sua posizione si è complicata ulteriormente i vertici dell’Arma gli avevano proposto il trasferimento a Verona. Lui prima ha accettato, poi ha fatto ricorso.

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