«Denis è uno dei nostri autisti più seri»

Il titolare della Cabianca legnami di Merlara è corso in Piemonte appena saputo dell’incidente
Di Nicola Cesaro
L'incidente stradale sull'autostrada A5 dove un tir fuori controllo ha investito e ucciso due operai ad Ivrea presidiato da Polizia e Vigili del Fuoco, Torino, 08 marzo 2012. ANSA/ TONINO DI MARCO
L'incidente stradale sull'autostrada A5 dove un tir fuori controllo ha investito e ucciso due operai ad Ivrea presidiato da Polizia e Vigili del Fuoco, Torino, 08 marzo 2012. ANSA/ TONINO DI MARCO

MERLARA. Quando le forze dell’ordine hanno fatto trillare il telefono dell’azienda, Antonio Cabianca non ci ha pensato due volte. Ha preso la macchina ed ha raggiunto Denis in Piemonte. Denis Salvadori, il camionista di Badia Polesine che ha travolto e ucciso due persone lungo l’A5, è infatti dipendente della Fratelli Cabianca, azienda di Merlara specializzata da ormai quattro generazioni nella lavorazione e nel commercio del legno. «Denis lavora per noi da ormai due anni – racconta Antonio, uno dei titolari della realtà di via Bindola – Vantiamo un parco autisti di 14 lavoratori, e lui è certamente uno dei più esperti e seri». A poche ore dall’incidente l’imprenditore era già nella questura piemontese: «Gli agenti mi hanno assicurato che Denis era completamente a posto – continua – Gli esami del sangue hanno confermato l’assenza di alcol e sostanze stupefacenti nel sangue, ma d’altro canto non avevo dubbi conoscendo la serietà del ragazzo». Denis stava tornando da Aosta, dove aveva consegnato un carico di legname. Era poi diretto a Carisio, in provincia di Vercelli, dove avrebbe dovuto recuperare del materiale da portare a Vicenza. «Oltre all’assenza di alcol e droghe – aggiunge Cabianca – la polizia ha verificato anche la regolarità della condotta di Denis, che aveva riposato nei limiti previsti dalla legge ed aveva osservato le dovute soste. Insomma, la sua condotta è stata ineccepibile sotto questo punto di vista». Pare infatti che la causa del tragico incidente sia un colpo di sonno. Imprevedibile. «So che in questi casi scatta automaticamente l’accusa di omicidio colposo – è il pensiero dell’imprenditore merlarese – Anche se non pensavo fosse automatico l’arresto. La gravità della situazione ha portato gli agenti a ritenerla la scelta migliore. Dalle questura mi hanno comunque assicurato che già domani (oggi, ndr) Denis potrà far ritorno a casa». Lo stesso Cabianca è riuscito a scambiare qualche parola col proprio dipendente: «E’ agitato, inutile nasconderlo, e non si capacita della tragedia. Ma sa che la sua professionalità non è mai venuta meno». Oltre alla tappa nel Torinese, Cabianca ha contattato anche i familiari di Salvadori, assicurando piena disponibilità in questa fase delicata.

L’azienda Cabianca è una delle storiche attività della Sculdascia, nata addirittura a fine 800 dall’iniziativa di Giovanni, che aveva cominciato a vendere legnami a Casale di Scodosia. La sede di Merlara è stata aperta dopo due generazioni, con Umberto e Giovanni. «Ci è cascato il mondo addosso – l’amaro commento rilasciato ieri da Umberto, rimasto in via Bindola in attesa di notizie – Questa cosa mi ha rovinato la vita». Attualmente l’azienda è guidata dai figli Antonio, Federico e Luca.

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