Detenuti in vacanza: la procura blocca due permessi premio
Avevano ottenuto dal giudice di Sorveglianza un permesso-premio per trascorrere una settimana di vacanza a Cervinia, in Valle d’Aosta, in un hotel a tre stelle dal 21 al 28 luglio: Gianni Piras è un ergastolano sardo condannato al “fine pena mai”; Rino Poletto è un trentino condannato a 15 anni e mezzo di reclusione e all’applicazione di una misura di sicurezza in seguito al riconoscimento della seminfermità mentale e della pericolosità sociale. Tutti e due erano finiti sul banco degli imputati per omicidio: il primo, coinvolto nella faida di Siurgus Donigala, è stato ritenuto responsabile dell’omicidio di un allevatore; il secondo assassinò a coltellate la moglie a Canova di Gardolo il 22 ottobre 2006. Con un reclamo, la procura di Padova ha immediatamente stoppato il permesso premio di una settimana. Il motivo? Quella vacanza è stata ritenuta inopportuna visto che i due avrebbero soltanto cominciato a beneficiare dei permessi limitati a un giorno o poco più (permessi che vanno concessi con gradualità). Nel caso di Poletto, in particolare, non ci sarebbe stata nemmeno una nuova verifica sulla pericolosità. La vacanza era stata preannunciata al tribunale di Sorveglianza con una lettera inviata il 12 giugno e firmata dal presidente di “Officina Giotto” Boscoletto. «In occasione delle vacanze, alcuni operatori del consorzio Giotto parteciperanno alla vacanza organizzata da Comunione e Liberazione di Padova a Cervinia in Val d’Aosta. Abbiamo ritenuto di estendere l’invito ai detenuti impiegati presso le nostre cooperative in quanto tale esperienza di vacanza diventa un momento formativo e di arricchimento all’interno del percorso di inserimento lavorativo che i detenuti stanno facendo», si legge, «Le vacanze si svolgeranno a Cervinia e le giornate saranno scandite da un programma di massima: tutte le mattine iniziano con uno spunto di riflessione; durante il giorno si alterneranno incontri di approfondimento con gite guidate in montagna e a siti storico-culturali, attività sportive varie, alle 18 ripresa dello spunto di riflessione, alle 19 santa messa. Dopo la cena le serate saranno dedicate a incontri culturali e musicali, testimonianze e proiezione di film». Secondo la procura, la vacanza può attendere. Ora la parola passa al tribunale di Sorveglianza.
Cristina Genesin
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