Dieci locali mitici di Padova che non ci sono più

PADOVA. Dieci locali mitici di Padova che non ci sono più. Quando la città del Santo era il centro della vita notturna in Veneto: discoteche, pub, club, associazioni e altri. Tutti frequentati da giovani e non solo: come padovani abbiamo passato ore e ore in posti che oggi non ci sono più. Quali? Ecco le nostre dieci scelte: non è una classifica, ma solo un elenco pescato nell’album dei ricordi. Da cui necessariamente è stato escluso qualcuno. E allora utilizzate lo spazio dei commenti qui sotto per dirci i vostri locali preferiti tra quelli che hanno serrato i battenti in città. E se avete foto dei locali mitici inviatele a foto@mattinopadova.it
Arlecchino / Mela Verde / East Side
C’era una volta l’East Side, prima ancora Mela Verde, e ancora più in là nel tempo Arlecchino: la discoteca di generazioni di padovani. C'è chi vi ha passato intere domeniche pomeriggio da studente delle superiori, chi ha visto lì dentro un concerto di Franco Battiato e Claudio Rocchi, e chi ha "rimorchiato" per la prima volta un uomo nel breve periodo in cui è stata una discoteca gay. A gennario del 2014, dopo 12 anni di chiusura, il locale è stato demolito. Al suo posto sorgeranno alcuni condomini.
Il Banale
Lo storico circolo Arci di Padova: fondato nel 1984 in via Ognissanti al Portello da Lorenzo Pistore, Lucia Borgato, Franco Bergo e Massimo Bertocco, è stato gestito da quest'ultimo per molti anni in via Bronzetti, prima di trasferirsi per pochi mesi all'Arcella. E' stato uno dei circoli musicali più apprezzati della città, con concerti e serate di musica frequentatissime dagli studenti universitari.
Lucifer Young
Locale considerato "trasgressivo" già dal nome, ha attirato per molti anni padovani e studenti in via Altinate per una birra con patatine fritte o una bruschetta. A renderlo unico l'arredamento a tema "diabolico" dove non mancavano pipistrelli e raggi laser. A due passi dall'ex tribunale San Galetano, oggi al suo posto c'è un normalissimo bar.
Sommariva
Prima dell'invasione delle grandi catene, il gelato in centro a Padova era da "Sommariva". Lo storico locale di via Filiberto all'incrocio con via Risorgimento, aperto negli anni '60 dal gelataio della Val Zoldana Lorenzo Sommariva, era famoso per il suo gelato. D'inverno era apprezzata anche la cioccolata alla panna. Negli ultimi tempi era diventato un bar molto frequentato per gli aperitivi. Ha chiuso nel 2010, al suo posto oggi c'è un negozio di abbigliamento. Il marchio però è stato rilevato dalla società "Puerto Ventura" e il bar "Sommariva" è ancora aperto in Galleria Borromeo.
Da Mirco Buso
L'Osteria da Mirco in via Cristofori 13: in quella "bettola" incassata in un buio sottoportico, i cerchioni delle auto appesi come quadri, tutta Padova c'è passata: goliardi, studenti, la più varia umanità si accomodava su quei tavolacci a gustare un bicchiere di vino. L'Osteria da Mirco era un locale vecchio stile, dove raramente si beveva birra e dove i cocktail non esistevano, dove si "batteva la carta" e si chiacchierava di tutto, mentre fra i tavoli a propinare brocche di schietto vino marzemino c’era lui, l'anima del locale, il paron Mirco Buso. Al posto del locale oggi c'è un garage.
Giovanni l'onto
In via Martiri Giuliani e Dalmati, dietro il centro Giotto alla Stanga c'era questa panineria: l'unico posto dove trent'anni fa era possibile mangiare un panino anche in piena notte. Frequentato da tantissimi studenti che hanno sempre apprezzato i suoi morbidi toast.
Wag
Storica discoteca in via Savonarola, all'incrocio con riviera San Benedetto, animata dal famoso Moka Dj. Prima ospitava l'Ippopotamus, poi diventato Wag. Negli ultimi anni dera diventato il "Vittoria Pub". La domenica pomeriggio il locale era frequentato anche dagli ultras, dopo la partita domenicale all'Appiani. Molti padovani ne ricodano anche i divanetti, dove hanno scambiato il primo bacio. O qualcosa di più.
M2 / Le Palais
La discoteca dall'Arcella, all'inizio di via Vecellio. Negli anni ’80 è stata per un lungo periodo la discoteca più in della città. Sempre strapieno di gente famosa e di ospiti noti in tutta la penisola, tra cui anche Nino Frassica, Tracy Spencer ed Eva Grimaldi. Negli ultimi tempi era diventato prima un locale da lap dace e poi una sala slot gestita da un imprenditore cinese, ma da qualche anno è chiuso.
Lola Lola
La discoteca più centrale di Padova, in riviera Ponti Romani. Un locale molto frequentato, dove si poteva ballare, apprezzare spettacoli di giochi di prestigio e - per un certo periodo - assistere anche a strip tease femminili. Per qualche il tempo il Lola Lola fu il night preferito da Felice Maniero, l’ex boss della Mala del Brenta. "Faccia D’Angelo" arrivava davanti il locale con la sua Ferrari Testa Rossa (o con la Ferrari Mondial) guidata dall’autista ed entrava sempre accompagnato da bellissime donne. Champagne Crystal per tutti gli amici e mance generose ai camerieri. Negli ultimi tempi ha ospitato un ristorante cubano e oggi un ristorante di cucina orientale.
Lou Salomè
Il «salotto» di via San Francesco negli anni Novanta è stato punto di riferimento trasversale per chi non voleva rinunciare alla propria identità. Musica, ma anche danza, fotografia, teatro: tutto era possibile nel club gestito dalla psicoterapeuta Nuccia Spagnolo.
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