Dieci profughi in agriturismo a Piazzola

I giovani pakistani sono arrivati ieri, il sindaco deciso a impiegarli in progetti socialmente utili

PIAZZOLA SUL BRENTA. Dieci profughi sono stati alloggiati all’agriturismo “Il Pozzo”. Sono arrivati ieri, ad integrazione del progetto di accoglienza delle donne migranti a Carturo avanzato dal sindaco Enrico Zin. Progetto per ora sospeso, in quanto le richiedenti asilo che dovevano arrivare momentanemante hanno trovato una diversa sistemazione. Al loro posto sono stati accolti 10 giovani pakistani, tra i 20 e 25 anni, non più però in una struttura pubblica, ma nell’agriturismo Il Pozzo, che si era già reso disponibile a ospitare i profughi.

Il sindaco li ha già incontrati e sta avviando dei progetti di coinvolgimento nel territorio in collaborazione con la cooperativa Villaggio Globale, che gestisce il loro inserimento.

I nuovi arrivati si sommano ai 12 migranti già presenti nelle ex scuole di Presina da 2 anni nell’ambito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar).

Fra Piazzola sul Brenta e Curtarolo, che assieme aderiscono allo Sprar, in tutto erano 21, e non hanno mai dato problemi di sorta. «Anche i pakistani hanno dato una buona impressione», riferisce a questo proposito il sindaco Zin. «Si tratta di un ampliamento del programma Sprar del ministero dell’Interno, che per noi è stata una esperienza positiva. Avevo avanzato la proposta del centro per le donne a Carturo, ma poi non si è più reso necessario. Ieri mattina mi ha telefonato la Prefettura di Padova per avvertirmi dell'arrivo di 10 richiedenti asilo di etnia pakistana. Ho ricevuto personalmente questi ragazzi che si sono posti in maniera molto cordiale ed educata. Posso assicurare ai cittadini la gestione ed il monitoraggio dei nostri ospiti a cui ho dato il benvenuto a nome di Piazzola. Anche gli accordi di accoglienza gestiti dai privati nel nostro Comune sono monitorati dal sindaco. Nessuna sorpresa perché la possibilità era aperta già da agosto di quest'anno. Sono convinto che i fenomeni come l’accoglienza de i profughi vanno gestiti e non subiti per quanto nelle nostre possibilità. La proposta della struttura per le donne rimane comunque una eventualità, qualora venga rispettata una serie di paletti già posti in agosto. Al momento però, con l’ospitalità dei giovani pakistani, il nostro comune ha fatto la sua parte in termini di accoglienza, e quindi non dovrebbero arrivare altri migranti. Ora definiremo con la cooperativa come farli collaborare in piccoli servizi alla comunità dove si inseriscono » .

Paola Pilotto

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