Diecimila interventi di protesi al ginocchio nella Casa di Cura

L’eccellenza sanitaria attira l’interesse dell’ateneo di Trieste È il risultato di dieci anni dell’Unità di chirurgia robotica 

Federico Franchin / ABANO

Dieci anni di chirurgia robotica del ginocchio alla Casa di Cura di Abano e oltre 10 mila interventi effettuati. Attivata nel 1994 dal dottor Roberto Nardacchione, l’Unità di Chirurgia del Ginocchio ha prodotto decine di migliaia di interventi e tra questi un numero considerevole di protesi, circa 10mila impianti di protesi di ginocchio dal 2011 fino ad oggi. Ed è da allora che il gruppo di chirurghi aponensi si è imposto come centro di eccellenza sulla chirurgia robotica.

Un’eccellenza che ha attirato l’interesse dell’Università di Trieste: in previsione c’è un’affiliazione con la Casa di Cura che potrebbe ospitare ad Abano gli specializzandi giuliani per formarli nella cura delle patologie del ginocchio, studiando cure e la robotica.

«Il Policlinico di Abano ha messo nelle mani di chirurghi esperti uno strumento preziosissimo che a tutt’oggi assieme alle ultime acquisizioni in tema di procedure computer assistita fa decisamente la differenza» spiegano dall’equipe di Roberto Nardacchione. «Significa avere in mano virtualmente il ginocchio del paziente con una precisione estrema. I margini di errore sono ridottissimi.

Queste procedure sono roba da chirurghi navigati, ma assolutamente indispensabili alla formazione dei giovani neo specialisti. La chirurgia d’oggi è strettamente correlata ai concetti di riproducibilità, riduzione dei tempi d’intervento, minor invasività. La rintracciabilità dei dati d’intervento ha permesso l’acquisizione di un patrimonio storico, una banca dati preziosa trasferibile anche alle procedure tradizionali».

In sala operatoria bisogna fare presto e bene. Ma è estremamente importante anche la fase post operatoria con le procedure ad esso correlate.

«Limitare i tempi di degenza con procedure che controllino meglio il dolore e favoriscano un recupero dell’autonomia motoria in tempi brevi è l’ultima scommessa» viene detto. «Sono richieste quindi attenzione e dedizione. L’aggiornamento è continuo e irrinunciabile».

Ne sono consapevoli Emanuele Furlan, responsabile dell’Ortopedia II – Chirurgia del ginocchio – di Abano, unitamente a Giorgio Franceschi, referente proprio della Chirurgia robotica e computer assistita e membro attivo della Commissione interdisciplinare tecnologie ortopediche e rapid recovery della Siagascot (Società Italiana artroscopia, ginocchio, arto superiore, sport, cartilagine e tecnologie ortopediche) per lo studio e applicazione di percorsi terapeutici individuali e assieme ad Alberto Girotto, riferimento per chirurgia protesica ad alta complessità.

Ma lo riconoscono tanto i colleghi giovani dell’equipe aponense specializzata nel ginocchio Mattia Berti e Fabrizio De Nardi, quanto ovviamente i “senior consultants”, Roberto Nardacchione e Umberto Rovini, sempre presenti e pronti a condividere qualche quotidiana “pillola di saggezza”. ––

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