Diego, 50 anni da barbiere «Ho corso la Mille Miglia»

VOLTABAROZZO. La sua minuscola vetrina, con l’immancabile insegna di una vecchia Mille Miglia, è stata per decenni un punto di riferimento del quartiere. Nella bottega, due posti per i clienti e tre per l’attesa, si sono affollati uomini maturi, giovani, bambini e anche bambine, che un tempo aspettavano compostamente i papà. Magari perdendosi a guardare l’infinita collezione di modellini d’auto da corsa, che occupano ogni angolo dello stanzino. Oggi, in via Piovese 125, campeggia un cartello: «cedesi attività». Dall’altra parte della strada, un grande salone cinese. Diego De Santi, da 51 anni barbiere di Voltabarozzo, lascia il negozio. Chiude perché la concorrenza non lascia più spazio alle botteghe, le tasse sono altissime e le mode cambiate.
Lascerà il negozio a fine anno, ma saluta con un sorriso. Forse in pensione si dedicherà alla sua seconda passione: le auto da corsa. L’anno scorso ha anche partecipato alla Mille Miglia, «con una vecchia Peugeot, prestata da un amico» racconta. «Questo negozio» continua «è stato aperto 61 anni fa da mio padre, Cesare De Santi. A 14 anni ho cominciato a dargli una mano e dieci anni dopo, a 24, il negozio è passato a me». La passione è arrivata con il tempo: «come tanti ho intrapreso l’attività perché era quella di famiglia, senza farmi molte domande. Poi però ho frequentato dei corsi, perfezionato la tecnica. Quello è stato uno dei miei periodi lavorativi più belli, che mi ha permesso di scoprire anche il lato più creativo di questo mestiere». Anni fa il negozio era sempre pieno: «a volte» racconta il barbiere «lavoravamo anche in tre e c’erano lunghe file d’attesa, senza mai una lamentela. I clienti aspettavano anche una o due ore, tra una chiacchiera e l’altra. Oggi se c’è anche solo una persona davanti, la gente scappa».
Sono cambiate anche le mode: «prima, per fare barba e capelli, si andava dal barbiere. Per gli uomini era un rito. Oggi il mestiere sta scomparendo: i ragazzi che si avvicinano alla professione non imparano a fare la barba e nessuno chiede più quel servizio, c’è il rasoio elettrico che fa tutto. Mi sono rimasti un paio di affezionati clienti, ma tutti gli altri ormai tagliano solo i capelli». Alla piccola bottega è un continuo viavai: vengono i pochi che ancora non hanno ceduto ai moderni saloni, ed ora non sanno più dove andare. E nel salutare un amico, salutano un pezzo di storia che scompare.
Silvia Quaranta
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