Sicurezza idraulica, entro il 2027 partono i lavori: interessati l’Adige, il Muson e il Brenta
Nel Padovano attenzione alle infiltrazioni registrate nell’area di Anguillara Veneta: argini più sicuri nel Camposampierese, deflusso più regolare a Vigodarzere

Oltre 71 milioni di euro in arrivo dal governo per la difesa idraulica in Veneto, con una fetta consistente sarà investita anche nel Padovano.
A darne notizia è Elisa Venturini, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale. «Nel nostro territorio si interverrà su tre corsi d’acqua fondamentali – Adige, Brenta e Muson dei Sassi – con opere mirate a proteggere cittadini, case, aziende e strade».
Il piano rientra nella Delibera di Giunta regionale 379, approvata nei giorni scorsi, e prevede una tabella di marcia serrata: progettazioni completate entro pochi mesi, avvio dei lavori entro fine anno, conclusione entro il 2027.
Ad Anguillara Veneta, partiranno lavori per intercettare le filtrazioni che da tempo interessano l’argine dell’Adige, un problema noto e delicato, specie durante le piene, anche ordinarie.
In questi momenti si accusano fenomeni di rammollimento del terreno e di ristagno d’acqua a campagna, oltre alla riattivazione di fontanazzi. Nell’Alta padovana, a Camposampiero nello specifico, si interverrà invece sul Muson dei Sassi, con la diaframmatura delle arginature per aumentarne la tenuta. Infine a Vigodarzere, dove toccherà all’argine sinistro del Brenta, puntando al ripristino strutturale e a migliorare il deflusso delle acque.
«Non sono solo progetti su carta» spiega Venturini «ma interventi concreti, pianificati e finanziati. Si tratta di una svolta importante per la prevenzione del dissesto idrogeologico, in un’area densamente abitata e con una forte presenza produttiva. Le inondazioni, le alluvioni ed in generale i problemi nella gestione dei corsi d’acqua possono essere gestiti solo con una accurata e continua opera di prevenzione. Per questo ritengo fondamentale la scelta di compiere interventi importanti nei punti più vulnerabili del nostro territorio».
Il coordinamento tecnico sarà affidato alla Direzione Difesa del suolo e della costa della Regione Veneto, sotto la supervisione del commissario di Governo per il dissesto idrogeologico.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova