Dire Straits: un concerto in versione musica classica

La Dire Straits Over Gold, un’orchestra rock con radici padovane, si esibisce giovedì 2 aprile al teatro Verdi di Padova

 

PADOVA. Qualcosa si muove nel vuoto lasciato dai Dire Straits. Tracker, il nuovo 
disco di Mark Knopfler, appena uscito, piace e scala le classifiche, pur 
continuando a spaccare in due il fronte dei nostalgici: da una parte chi 
apprezza la produzione solista del chitarrista di Glasgow (atteso in 
estate a Piazzola sul Brenta), dall’altra i duri-e-puri del frontman con 
la bandana che restano legati solo ai vecchi dischi della band. Per i 
cultori padovani dei Dire Straits c’è però qualcosa che è un po’ più di 
una consolazione. È la possibilità di riascoltare i classicissimi - da 
Romeo and Juliet a Telegraph Road, da Love Over Gold a Private 
Investigations - rivisitati in chiave classica, operazione che va tanto 
di moda da una decina d’anni e che i Dire Straits, essendosi sciolti 
prima, non hanno mai potuto fare.
A guidare questa affascinante rivisitazione musicale è la Dire Straits 
Over Gold, un’orchestra rock con radici padovane che da dodici anni 
ripropone in Italia e all’estero il repertorio della band di Knopfler, 
senza mai diventare una cover band eppure (o per questo) raccogliendo 
strepitosi successi di pubblico e di critica, non ultimo il sold out 
dell’anno scorso al teatro Coccia di Novara. Il progetto si completa 
nell’incontro con l’Alchemy String Ensemble, quartetto d’archi formato 
da musicisti di caratura internazionale, fra i quali due Solisti Veneti. 
Dopo tre mesi di arrangiamenti e prove, il matrimonio sarà celebrato 
stasera al teatro Verdi di Padova davanti a una platea curiosa e che fin 
dall’apertura delle prevendite ha risposto con grande interesse. È una 
prima e gli sviluppi del progetto sono in parte già definiti: un tour 
dopo l’estate, forse perfino un disco. In ogni caso un orizzonte che si 
estende per il prossimo anno e mezzo, con la libertà che solo le 
autoproduzioni come questa possono avere.
Il lavoro di cucitura fra le due anime della nuova formazione è stato 
fatto dai fratelli Alessandro e Francesco Piovan, rispettivamente 
batterista e bassista dei Dire Straits Over Gold, che hanno una 
formazione classica. Ma poi si è aggiunto il contributo di Luca Friso, 
che della band è chitarrista, voce, arrangiatore e anima, e al quale 
spetta l’ingrato compito di fare la parte di Mark Knopfler. Il gruppo è 
completato da Giulio Farigliosi (pianoforte), Davide Mangano (chitarra), 
Samuele Seghi (organo) e Yuri Argentino (sassofono). Il quartetto 
dell’Alchemy String Ensemble è invece composto da Chiara Parrini (primo 
violino), da Giuseppe Barutti (violoncello), Erica Fassetta (violino) e 
Francesca Levorato (viola). Tutti - chi più chi meno - con grande 
esperienza nazionale e internazionale. Il concerto promette di essere 
suggestivo, con proiezione di sfondi originali dietro i musicisti e luci 
di grande effetto. La scaletta sarà una sorpresa. «Ci saranno i 
classici», si è limitato ad annunciare Friso. «Ma non escludiamo qualche 
sorpresa». Ormai è questione di ore.

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