Diserbante sul vigneto, addio vendemmia

Raid vandalico alla tenuta La Cengolina di Galzignano: avvelenati 4 mila metri quadri a Serprino, danni per 20 mila euro
Di Gianni Biasetto
POLETTO - FOTOPIRAN - GALZIGNANO - ATTO VANDALICO VIGNETO GIACOMIN
POLETTO - FOTOPIRAN - GALZIGNANO - ATTO VANDALICO VIGNETO GIACOMIN

GALZIGNANO TERME. Attacco vandalico di grossa portata quello che è stato messo a segno da ignoti, nei giorni scorsi, ai danni dell'azienda agricola "Vini de La Cengolina" di Galzignano Terme, di proprietà di Franco Giacomin. Di notte, probabilmente con una pompa a spalle a motore, è stato spruzzato del potente diserbante su circa 1300 barbatelle messe a dimora nel gennaio scorso in un vigneto di Serprino Docg.

Il fatto è successo in un appezzamento di 4000 metri quadrati di terreno di proprietà dell'azienda che sorge in via Valleggia. Alle spalle dell'ex night club Elite.

Il cinquantaquattrenne viticoltore dei Colli euganei ha sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri della locale stazione e spera che le forze dell'ordine arrivino in fretta ad identificare il colpevole.

Intanto l’imprenditore deve fare i conti con i danni, che sarebbero rilevanti. «La vigilia di Pasqua mi sono accorto che le viti non germogliavano come avrebbero dovuto», racconta Giacomin.

«Sul terreno - continua Giacomin - non ci sono tracce del passaggio di mezzi meccanici e, di conseguenza, suppongo abbiano agito con una pompa a spalle. Purtroppo per quest'anno non è possibile sostituire le viti essiccate dal diserbante perché in questo periodo, nei vivai, non si trovano barbatelle di Serprino e bisogna prenotarle. Tra il costo delle piantine e l'annata persa credo che il danno per la nostra azienda superi di gran lunga i 20 mila euro».

Domenica mattina nel campo di Franco Giacomin c'è stata una specie di consulto tra i viticoltori della zona.

Il timore, tra i produttori di vino del territorio di Galzignano Terme, è che l'individuo che ha sparso il veleno in via Valleggia lo possa fare su altri vigneti. Voci di paese parlano di una persona squilibrata che avrebbe commesso altri atti vandalici anche ai danni di vetture.

Tutti episodi che sono stati regolarmente denunciati ai carabinieri. «Una quindicina d'anni fa», aggiunge il viticoltore di via Cengolina, «mi hanno reciso le viti durante il mese di giugno, con l'uva che era in fase di maturazione attaccata ai tralci. Naturalmente mi sono già informato per avere le nuove barbatelle in vista del prossimo autunno, ma poi chi mi garantisce che non si possa ripetere quello che purtroppo è successo in questi giorni?».

Nel caso in cui venisse identificato, il responsabile dell'atto vandalico passerà un brutto quarto d’ora: il colpevole del vandalismo potrebbe infatti essere chiamato a rispondere anche di danno ambientale, dal momento che che il vigneto de “La Cengolina” si trova all'interno del Parco Colli e il diserbante ormonico, che potrebbe essere stato utilizzato, contiene veleni che inquinano l'ambiente.

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