Disinfestazione dalle zanzare, a Padova si parte in aprile: «Ci stiamo tropicalizzando»
Dal 7 aprile il Comune avvia la disinfestazione contro le zanzare per prevenire virus come West Nile e Dengue. Il Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 6 avverte: il cambiamento climatico favorisce la proliferazione

La primavera è arrivata, a breve saliranno pure le temperature e, neanche a dirlo, stanno già tornando le zanzare. Che – al di là del fastidioso prurito provocato dalle loro punture – possono essere portatrici di virus pericolosi, come West Nile e Dengue.
E ormai lo sappiamo, meglio prevenire che curare. Per questo sono state già programmate, da parte del Comune, le attività di disinfestazione che – come impongono i cambiamenti climatici – partiranno a brevissimo (precisamente il 7 aprile) da via dei Colli, e interesseranno via via tutte le zone della città. «Interverremo, secondo le linee guida stabilite dalle Regione, in tutte le aree pubbliche» riferisce l’assessore all’ambiente Andrea Ragona, ricordando che «la disinfestazione riguarda principalmente le larve ed è quindi importante che ognuno faccia la propria parte. Più persone collaborano, più la lotta sarà efficace».
Parola all’esperto
Il Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 6, guidato dal dottor Luca Sbrogiò, ha già drizzato le antenne.
A preoccupare sono le arbovirosi, le malattie causate da virus trasmessi da vettori artropodi, proprio come zanzare e zecche. «L’estate scorsa abbiamo registrato numerosi casi di West Nile» dice Sbrogiò «seppur in misura inferiore rispetto al 2022». Ma la sorvegliata speciale ora è la Dengue. «In provincia di Padova abbiamo avuto qualche caso, ma erano tutti importati» precisa il medico «mentre un focolaio molto grosso si è verificato nelle Marche per poi diffondersi in Emilia Romagna e questo crea grande preoccupazione».
In questo contesto, il cambiamento del clima fa la sua parte. «Ci stiamo tropicalizzando» nota il direttore del Dipartimento di Prevenzione «e le zanzare svernano più facilmente». Non è da escludere quindi un peggioramento della situazione, a fronte dell’emergenza climatica. Senza contare che il nostro territorio è particolarmente favorevole al contatto tra uomo e zanzara, se non altro per la ricchezza di acque, la vicinanza alla laguna e una popolazione abituata a stare molto all’aria aperta.
Questo, quindi, è il momento giusto per intervenire. «Importante farlo precocemente» sottolinea Sbrogiò «per ridurre il più possibile il numero delle larve, altrimenti la popolazione delle zanzare esplode e diventa più difficile da controllare».
Riguardo ai prodotti c’è qualche novità. «Esce di scena il Diflubenzuron, un prodotto storico che serviva a limitare la crescita della chitina, portando alla morte della zanzare nella fase larvale» spiega Sbrogiò «e si passa a prodotti più sicuri e selettivi, privilegiando la lotta biologica con batteri e prodotti inibitori ormonali».
I consigli per i cittadini
I consigli per i cittadini sono sempre i soliti, e arcinoti. In primis evitare l’abbandono all’aperto di contenitori nei quali possa raccogliersi acqua piovana e, più in generale, evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante. Attenzione dunque a sottovasi e tombini in giardini privati. Ma, evidenzia ancora Sbrogiò, «l’elemento che tra tutti fa la differenza è il repellente: la protezione individuale dà risultati eccellenti».
E per chi rientra dalle vacanze in Paesi tropicali: «Al primo sintomo, si rechi da un medico che possa fare la giusta diagnosi», consiglia il dirigente medico dell’Usl 6 Euganea.
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