Domenico, nessun lassativo

Super vertice in procura a Milano: gli esami tossicologici hanno escluso la presenza di medicinali
Di Cristina Genesin

Nessuna traccia di lassativo nello stomaco di Domenico Maurantonio. Solo alcol nel sangue (intorno al valore di un microgrammo per litro) e, in concentrazione superiore pare fino al triplo, sempre nello stomaco. È un’altra certezza emersa dai primi risultati degli accertamenti affidati dalla procura milanese al terzetto di superconsulenti, il genetista Marzio Capra, il medico legale Federico Giulio Giovannetti e il tossicologo Luca Sironi.

Gli esperti hanno escluso anche la presenza dei principi attivi alla base dei più comuni lassativi in commercio. La relazione tossicologica è stata consegnata al pubblico ministero Claudio Gittardi che ha aperto un’inchiesta sulla morte dello studente padovano precipitato, all’alba del 10 maggio, da una finestra del quinto piano dell’hotel da Vinci dove alloggiava con i compagni di classe (la quinta E) e un’altra classe (la quinta F) sempre del Nievo in occasione di una visita all’Expo.

Ieri mattina vertice in procura a Milano: intorno a un tavolo, il pm Gittardi, i tre tecnici e gli uomini della terza sezione della Squadra mobile di Milano impegnati a scoprire la verità sulla morte del ragazzo, ancora poco chiara.

Anche alla polizia sono stati consegnati gli esiti delle analisi. I primi esiti, visto che la prossima settimana ne sono previsti altri. Nel pomeriggio i poliziotti si sono trasferiti nel quinto piano dell’albergo alla periferia nord di Milano (capolinea Comasina della metropolitana) per una serie di “prove cinetiche". L’obiettivo? Ricostruire l’esatta dinamica della caduta. Al contrario di quanto sembrava in un primo momento, infatti, Domenico sarebbe precipitato “a piombo”, un volo di una ventina di metri rasente il muro esterno dell'hotel vicino alla scala antincendio. Un volo avvenuto fra le 5.30 e le 7 del mattino dopo una notte trascorsa con quattro compagni nella stanza 516 (situata sul corridoio opposto alla finestra della caduta). Una stanza in cui gli investigatori hanno sequestrato una bottiglia di whisky e una di liquore alla prugna. Il cadavere del ragazzo è stato trovato intorno alle 8.10 da un imbianchino-manovale addetto alla manutenzione del Da Vinci. Era seminudo, addosso solo la maglietta, vicino gli slip e i pantaloncini. Nel corridoio del quinto piano, vicino alla finestra, sono state trovate feci.

I ragazzi che si trovavano in compagnia di Domenico hanno raccontato di essere andati a dormire alle 5.30. Il liceale 19enne residente ad Altichiero – secondo quanto accertato – non stava bene: sarebbe stato colpito da una forte dissenteria. «Non ci siamo accorti di nulla» il racconto dei ragazzi che sostengono di non averlo sentito uscire dalla camera (dormivano in tre nel letto matrimoniale, un quarto compagno nel lettino).

Le “prove cinetiche” puntano a capire se il ragazzo sia caduto da solo, forse nel tentativo di defecare appoggiandosi al davanzale della finestra. Oppure se sia precipitato mentre era in compagnia. Magari per una bravata o per uno scherzo. Sotto le sue unghie sono state individuate tracce di Dna: nei prossimi giorni l’analisi del materiale per identificare a chi appartiene. E per capire se Domenico possa (o meno) essersi aggrappato a qualcuno nel momento della caduta.

Sugli avambracci del cadavere non sono stati trovati segni di “forte pressione” compatibili con il tentativo di trattenerlo.

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