Doping, Ferrari: «Incontrai Schwazer e c’era anche la Kostner»

Le rivelazioni del medico sotto inchiesta da parte della procura di Padova. È accusato di essere il medico che somministra sostanze vietate agli atleti. Lui ribatte: «Non ho nessuna condanna penale». A Padova 70 indagati

PADOVA. «Nel maggio 2010, quando ho incontrato Alex Schwazer a Verona, c’era anche Carolina Kostner mi sembra, che era andata a vedere la sua gara». È una delle rivelazioni contenute in un’intervista esclusiva a Michele Ferrari che il settimanale «Panorama» pubblica nel numero in edicola da domani. Ferrari è il medico ferrarese inibito a vita dal Coni con l’accusa di consigliare e somministrare sostanze vietate agli atleti. A Panorama ribatte:«Io non ho condanne penali, per questo ritengo l’inibizione del 2002 nulla e infondata».

Il medico racconta nei dettagli il suo rapporto con Schwazer: «Mi ha contattato nel luglio 2009; c’incontrammo a Sankt Moritz, dove mi trovavo in vacanza. Abbiamo cercato di mantenere riservata la nostra collaborazione, ma non ci siamo mai nascosti». Nell’articolo «Panorama» ricostruisce, con l’apporto di carte giudiziarie esclusive, l’inchiesta della Procura di Padova su Ferrari. L’uomo è accusato di associazione per delinquere finalizzata al traffico e all’utilizzo di sostanze dopanti, riciclaggio, evasione fiscale e contrabbando.

Nelle diverse indagini sul doping della procura di Padova sono stati coinvolti anche una settantina di sportivi, per lo più ciclisti, tutti a rischio di squalifica sportiva soltanto per i loro contatti con Ferrari e altri medici "sospetti". Non mancano i rappresentanti dell’atletica leggera, dal triathlon alla maratona, che avrebbero partecipato agli stage organizzati da Ferrari in Svizzera e alle Canarie (incontri di cui gli inquirenti hanno prove fotografiche). Tra gli sportivi in contatto con Ferrari gli investigatori hanno annotato anche i nomi di almeno due atleti disabili. Uno di loro, Fabrizio Macchi, in partenza per le Paralimpiadi di Londra, ha precisato a Panorama: «Ferrari non mi ha mai seguito, lo conosco perché sua figlia ha fatto la tesi in scienze motorie su di me».

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