Due appartamenti “speciali” allestiti alla casa Santa Rita

La struttura del Portello gestita dall’associazione “Per una nuova vita” ha completato un progetto da ottantamila euro

Servono stanze e arredi speciali, per ospitare pazienti speciali. E casa Santa Rita da Cascia - la struttura del Portello gestita dall’associazione “Per una nuova vita” - in quanto ad accoglienza non vuole restare indietro. Perciò due anni fa, accogliendo l’appello silenzioso di tanti pazienti oncologici o trapiantati, che sono costretti in carrozzina, o dei grandi obesi che vengono in città per curarsi nel centro specializzato, l’associazione ha pensato di allargare la sua offerta e di allestire almeno un paio di stanze attrezzate in modo speciale (sulle 20 disponibili, per complessivi 50 posti) di via Santa Maria in Conio. Il progetto da 80 mila euro è stato presentato alla Fondazione Cariparo che l’ha finanziato per tre quarti, il resto l’ha messo l’associazione e oggi si è arrivati al traguardo.

Domani, festa di Santa Rita, sarebbe stato il giorno giusto per l’inaugurazione. Ma il virus ha fatto saltare tutto, così il direttore Giorgio Gerunda deve accontentarsi di una festa virtuale, per un risultato importantissimo. «Abbiamo ascoltato le esigenze dei pazienti e cercato di rinnovarci per rendere loro un po’ più agevole il soggiorno», spiega Gerunda, che è anche presidente dell’associazione. «Stiamo parlando di persone costrette in carrozzina in vari momenti del loro percorso terapeutico. O di pazienti che pesano anche 300 chili. Per loro servono attrezzature particolari e a Padova non ci sono strutture adeguate, anche se la legge prevederebbe due stanze ogni cinquanta fra quelle attrezzate per questo tipo di accoglienza».

La Santa Rita adesso ha migliorato la media ed è in grado di offrire due appartamenti con bagni senza ostacoli, letti meccanizzati e sostegni adeguati. «In un anno abbiamo fatto tutto», dice con orgoglio Gerunda. «A febbraio eravamo pronti, poi è arrivata l’emergenza virus e abbiamo dovuto rallentare. Ma non ci fermiamo a questo risultato. Abbiamo già chiesto un finanziamento per ampliare altri appartamenti, il sogno è che tutti e venti siano attrezzati nello stesso modo».



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