Due avvocati rischiano il processo
Rischiano il processo gli avvocati Marco Vendramini, 33 anni,e il collega Riccardo Ferrari, 39, entrambi del foro di Padova: le accuse contestate sono di concorso in favoreggiamento personale, mentre solo Ferrari deve rispondere anche di patrocinio infedele. Il pubblico ministero Francesco Tonon ha chiuso formalmente l’inchiesta e si prepara a sollecitare il rinvio a giudizio per i due professionisti. Tutto nasce dal processo nei confronti di Hasni Chakrouni, 26 anni, tunisino, arrestato nel febbraio scorso dai carabinieri di Prato della Valle perché aveva malmenato e rapinato del cellulare la fidanzata incinta che aveva deciso di lasciarlo. A fine aprile il giudice Elena Lazzarin aveva condannato il nordafricano a quattro anni e tre mesi di carcere, disponendo la trasmissione degli atti in procura per quanto riguardava la posizione dei due legali su richiesta del pm Roberto Piccione. Che cosa era accaduto? Nell’udienza del 3 marzo scorso gli avvocati Vendramini, difensore di Chakrouni, e Riccardo Ferrari, difensore della donna, avevano depositato una lettera scritta dalla vittima che, di fatto, era una remissione di querela: «Il mio ex fidanzato non ha mai usato violenza contro di me per strapparmi il cellulare... Il telefonino mi è scivolato dalla tasca». «Sono stata contattata dall'avvocato Vendramini che mi ha chiesto di fare qualcosa per togliere il reato di rapina» aveva ammesso lei in aula, precisando di aver ricevuto un sms di convocazione nello studio del legale. Quest’ultimo le aveva indicato come suo legale Ferrari, presente all’incontro e, sotto dettatura, i due le avrebbero fatto scrivere la lettera consegnata al giudice. La ragazza aveva accettato, intimorita pure dai parenti dell’ex fidanzato. Gli accertamenti sono stati affidati al luogotenente Giancarlo Merli, comandante della stazione di Prato della Valle: i contatti tra legale e vittima sono stati confermati dai tabulati. (cri.gen.)
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