A 11 anni prende a calci e pugni l’insegnante di sostegno e lo manda all’ospedale

Lo studente ha aggredito con calci e pugni il docente di sostegno. «Ho potuto solo stare fermo, prenderle senza reagire»

Federico Franchin
Un ragazzino di 11 ha picchiato il suo insegnante di sostegno
Un ragazzino di 11 ha picchiato il suo insegnante di sostegno

Picchiato selvaggiamente da un suo allievo, finisce al Pronto Soccorso con lesioni di vario tipo. È quanto accaduto a uno sfortunato docente di sostegno di una scuola media di Due Carrare.

Roberto è stato malmenato da uno studente di origini marocchine di appena 11 anni.

L’insegnante non ha potuto reagire e ha dovuto subire le percosse dell’allievo colto da un momento d’ira.

«È accaduto dopo la ricreazione, attorno alle 12.30 di lunedì», racconta il malcapitato professore.

«Stavo per entrare in classe per l’ora di Geografia, quando mi sono ritrovato di fronte il ragazzo, che mi ha cominciato a picchiare selvaggiamente, senza che nessuno potesse intervenire. Questo studente ha bisogno di sostegno per un deficit di apprendimento medio-grave».

Neanche il tempo di elaborare cosa stesse succedendo, che il docente è stato steso a terra dall’undicenne. «Mi ha preso prima con un pugno in testa, poi ha proseguito con dei pugni alla schiena, degli schiaffi e dei calci, anche alle parti basse. Io non ho potuto fare nulla, perché si tratta di un minore, che avendo questo deficit è ancora più tutelato.

Ho potuto solo stare fermo, prenderle, senza fiatare».

Per fortuna l’ira del ragazzo si è poi placata. «Nessuno dei 16 compagni si è fidato a intervenire per dividerci e tutto questo è comprensibile. Una volta calmatosi, il ragazzo è stato mandato su dal preside per i richiami del caso».

Per Roberto erano già arrivate le prime avvisaglie 15 giorni fa. «Mi aveva già colpito alle braccia, creandomi dei grossi ematomi. Non capisco perché ce l’abbia così con me.

Lui dice di non avere problemi, di non avere bisogno dell’insegnante di sostegno, ma non si tratta di una mia scelta o decisione. Ho cercato più volte di spiegarglielo, ma non c’è stato verso finora. Anzi, come si può notare, le cose sono anche peggiorate, fino all’aggressione di lunedì mattina». Il docente, che risiede ad Abano, è finito poi al Pronto Soccorso, sempre nella città termale.

«Ho fatto tutti gli accertamenti. Sono stato sottoposto anche alla Tac in testa. Tutti gli esami hanno escluso lesioni gravi».

Il docente è stato dimesso attorno alle 20. «Me la sono cavata, si fa per dire, con 6 giorni di prognosi e tanti ematomi un po’ ovunque».

Tanto lo spavento. «Poteva andarmi anche peggio. Sono sempre più i ragazzi che fanno parte delle baby gang, che non hanno timore di niente e di nessuno. Ora sono sinceramente spaventato a tornare in classe e ad affrontare questo giovane. Se prima mi ha colpito alle braccia, poi mi ha picchiato pesantemente come lunedì, ora cosa mi devo aspettare per il futuro? Temo, devo essere onesto, che possa arrivare con un coltellino e che possa quindi passare a una nuova fase».

Il docente non ha ancora deciso se e come agire nei confronti dell’undicenne. «Ad oggi non ho sporto denuncia ai carabinieri e non so quanto francamente mi convenga. Ho paura di ritorsioni da parte del ragazzo e magari della sua famiglia. È una situazione davvero complicata e non vedo l’ora finisca questo anno scolastico per togliermi questo peso», conclude. 

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