Due padovani da blockbuster invadono le sale del Natale

PADOVA. Padova esplode nel circuito blockbuster, la distribuzione dei film di maggior successo al bottegino. Un dicembre stellare, con due film in uscita dal successo preannunciato in cui i cineasti padovani hanno posto la firma. Il primo, uscito in sala giovedì e attualmente in programmazione con 800 copie è "Tutto tutto niente niente", di Giulio Manfredonia con Antonio Albanese, sequel del divertente e terribile "Qualunquemente", che stavolta, diviso in tre episodi, ne ambienta uno nel Nordest, alla corte di Rodolfo Favaretto, xenofobo e secessionista, seguito a ruota da due guardaspalla che pendono dalle sue labbra: uno dei due, Alfredo, è interpretato dall'aiuto regista e attore Pierantonio Novara, in arte Noki, padovano di Piove e classe 1958, che vanta collaborazioni che vanno dalla Hollywood delle stelle (Sean Penn, Sandra Bullock, Helena Bonham Carter, sir Richard Attenborough) al Veneto di Carlo Mazzacurati. Un piccolo cameo, Noki lo fa anche ne "I due soliti idioti", esilarante sequel della commedia di straordinario successo "I soliti idioti", in uscita nelle sale il prossimo giovedì, del quale un padovano è ideatore, sceneggiatore e regista. Si tratta di Enrico Lando, classe 1966, la cui carriera lo ha portato ai fasti delle Mostre di Venezia e di Los Angeles nel 2000 con "It's a goat's life", e a lavorare con Marco Paolini per "Chi ga vinto?" nel 2009. Da allora ha posto la firma a 4 serie e 2 film de "I soliti idioti", che gli sono valsi due premi Best Mtv Show ai Trl Awards.
«Se volete saperlo» spiega Lando «Io e Noki non siamo gli unici padovani in questo film...ci sono anche le attrici Carla Stella e Beatrice Bello, con ruoli importantissimi, e Giacomo Gagliardo come organizzatore di produzione». Padova compenetra il grande cinema, e non solo con i suoi professionisti. «A Padova nasce il mio sodalizio con Antonio Albanese» racconta Pierantonio Novara «E proprio il regista padovano Carlo Mazzacurati mi ha inculcato il valore e l'amore per il cinema, un lavoro artigianale fatto di passione. Questo l'ho imparato qui, ancor più che all’estero». Far cinema con poco? Non solo. «Il film "I due soliti idioti" non è un film low cost» continua Enrico Lando «E abbiamo avuto il successo prima delle serie tv, poi del primo film, a coprirci le spalle. Certo, i soldi non sono mai abbastanza, e bisogna sempre ottimizzare le risorse. Ma con il nostro cast e la nostra equipe lavoriamo perfettamente, e riusciamo a non sprecare mai tempo né risorse». Al di la dei budget, entrambe le pellicole esprimono in commedia una forte critica. Ad esempio, il Favaretto di "Tutto tutto niente niente" è una macchietta veneta xenofoba e corrotta. La sua ombra Alfredo invece è un credulone senza cervello...personaggi non certo rappresentativi: «No, non lo sono assolutamente...» spiega Noki «Anzi! La nostra gente è umana, accogliente e onesta, ma purtroppo fanno più rumore personaggi come Favaretto. Il nostro film vuol raccontare la storia di un personaggio disprezzabile, ridicolizzandolo perchè si capisca, ridendo, che gli eccessi non sono la norma». La critica di Enrico Lando è più sottile: «Il film nasce da un progetto televisivo» puntualizza «Perchè volevo iniettare nella Tv italiana, a mio avviso pessima, un po' di linfa nuova. Ci sono riuscito con "I soliti idioti" e il successo, di critica per i miei film d'autore e di pubblico per le commedie, mi daranno la possibilità di fare in futuro qualcosa che rispecchi la mia personalità e il mio gusto. Sto lavorando a due sceneggiature...sempre commedie, ma diverse dai soliti idioti. Vedrete».
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