È guerra per lo staff della Degani

Il Pd contro l'assunzione per chiamata diretta di due nuovi collaboratori
LA POLEMICA. L’assessore al Personale, Fabio Conte, con il presidente Barbara Degani
LA POLEMICA. L’assessore al Personale, Fabio Conte, con il presidente Barbara Degani
 Infuria la polemica in Provincia sui costi della segreteria di Barbara Degani. La giunta provinciale ha da poco deliberato l'assunzione di due nuovi collaboratori personali della presidente con incarichi di istruttore amministrativo, portando a dieci il numero di persone nello staff della Degani. A difendere l'operato della giunta scende in campo l'assessore al Personale, Fabio Conte, che accusa il Pd di fare «populismo da quattro soldi». Immediata la replica del consigliere del Pd Paolo Giacon: «Chiarezza, trasparenza e rendiconto delle spese non sono mai demagogia». Sia dettata da populismo o da bisogno di trasparenza, la polemica non manca di spunti né acredini. Da parte dell'assessore Conte a prevalere è l'indignazione: «A mezza voce vigliacca il Pd in consiglio provinciale sostiene che due giovani che lavorano per la segreteria della Presidente Degani, a tempo determinato, sarebbero privilegiati, mentre di nascosto si ammette che è solo un'uscita per sopperire alla mancanza di contenuti più seri». Conte allarga poi il campo al confronto tra enti pubblici. «La Provincia di Padova è ultima tra quelle venete per rapporto tra dipendenti e popolazione - sottolinea Conte - Il Comune spende per i propri dirigenti circa 4.460.000 euro a fronte di 1.550.000 della Provincia». Quindi, la stoccata a Giacon. «Lo invito a rileggersi il regolamento della Provincia che prevede due persone di segreteria per il presidente, due persone per il vice presidente e una per ogni assessore. Si chiama segreteria e non come si usa nel suo partito, «portaborse».  «Ci aspettavamo che la prima uscita pubblica dell'assessore Conte, da un anno a questa parte, riguardasse qualche innovazione organizzativa - risponde Giacon - Invece difende gli incarichi politici fiduciari esterni». Inevitabile il paragone con la precedente amministrazione retta da Vittorio Casarin. «Il presidente Casarin aveva un dirigente interno come capo di Gabinetto e due segretarie personali di cui una con incarico fiduciario e una dipendente della Provincia. Il vice presidente aveva una sola segretaria. La Degani, invece, ha anche la consulente per il look (la giornalista Savina Confaloni ndr)». «Se ogni assessore ha assunto un portaborse per 2 mila euro lordi al mese - prosegue Giacon - la Provincia paga dipendenti esterni per 26mila euro lordi al mese. Il totale annuo è di 312mila. Nei prossimi quattro anni di mandato otteniamo 1.248.000 euro al personale politico e fiduciario di supporto agli assessori». Giacon chiude con una spruzzata di veleno all'indirizzo dell'assessore. «Conte non inventi strane posizioni del Partito Democratico e mezze voci - attacca Giacon - Da assessore al Personale dovrebbe preoccuparsi invece dei mezzi-assessori, quelli cioè che svolgono mezzo servizio pur percependo l'indennità completa. E che magari occupano il loro tempo in campagne elettorali, che non partecipano alle sedute dei Consigli Provinciali o della Giunta e che di fatto hanno scarsa produttività amministrativa ed una iniziativa politica trascurabile ed inesistente.

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