E' morto Roberto Pregadio la tv piange il «maestro della Corrida»

ROMA.
Roberto Pregadio, per la tv, era un direttore «classico». Ma, a parte il suo diploma in pianoforte classico e la sua cattedra al conservatorio di Frosinone, l'aggettivo va inteso in senso televisivo. Pregadio, scomparso ieri dopo una breve malattia a 81 anni (era nato a Catania il 6 dicembre 1928), apparteneva cioè a quella generazione di ottimi professionisti e grandi conoscitori del jazz che ha curato la veste musicale del varietà (e lasciato tracce importanti nelle colonne sonore e nella musica leggera), riuscendo a uscire dai limiti del ruolo di direttore d'orchestra. Basta pensare a Bruno Canfora e Enrico Simonetti, per fare solo due nomi di una lista lunga. Roberto Pregadio per il grande pubblico era «il maestro della Corrida»: la sua militanza è stata lunga 41 anni. Aveva cominciato con Corrado alla Corrida radiofonica nel 1968 e poi lo aveva seguito quando fu portata in tv nel 1986 e aveva mantenuto il suo spazio anche dal 2002 accanto a Gerry Scotti, giocando con un'elegante combinazione di ironia e autoironia il ruolo del custode del buon gusto musicale, in mezzo a quel contesto di dilettanti allo sbaraglio giudicati dalle trombette del pubblico. Alla «Corrida», lo ha raccontato lui stesso, è legata tutta la sua vita. L'anno scorso se ne andò e fu un addio amaro. Avevano scritturato Vince Tempera e lui non voleva dividere il ruolo.
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