E Samorì “pesca” tra gli amici di Leo

Federico Alati e Alberto Salmaso nella testa di lista del Mir
PD 07 dicembre 2004 G.M. Festa di Padrin al Papa Luciani. (SALMASO) Festa di Padrin al Papa Luciani - Salmaso
PD 07 dicembre 2004 G.M. Festa di Padrin al Papa Luciani. (SALMASO) Festa di Padrin al Papa Luciani - Salmaso

I Moderati in rivoluzione di Giampiero Samorì pescano nell’area vicina al consigliere regionale Leonardo Padrin, che lancia una sfida ai berlusconiani.

Per la verità l’indizio, Alberto Salmaso, capogruppo del Popolo della Libertà a Palazzo Moroni, 38 anni, l’aveva già dato lunedì su Facebook postando una foto che lo raffigura con il Colosseo alle spalle. Come dire, la destinazione è quella: Roma.

Bisognava però capire con quale lista, eventualmente, si sarebbe candidato. Già due mesi e mezzo fa Salmaso, da tempo critico nei confronti del Pdl, aveva lanciato un manifesto in cui, vestendo i panni del rottamatore, chiedeva un passo indietro ai parlamentari con tre legislature alle spalle, la celebrazione delle Primarie per la scelta del candidato premier del centrodestra, una legge elettorale con le preferenze.

«Non sono stato accontentato in nulla», osserva Salmaso, «e ne ho preso atto a malincuore continuando a impegnarmi con coerenza in consiglio comunale. Il mio partito, poi, non mi ha offerto alcunché. Temo vedremo ancora una volta in lista i soliti noti».

Poi a Salmaso è arrivata la proposta di Alessio De Mitri, consigliere provinciale Pdl a Treviso e delfino di Remo Sernagiotto, assessore regionale alle Politiche sociali. Padrin e Sernagiotto vanno da sempre d’amore e d’accordo. Sono stati Leo e Remo a inventarsi i convegni di Cortina: quegli appuntamenti di fine estate che per anni hanno dato fiato al malessere sempre più diffuso delle truppe berlusconiane.

Eccola, allora, l’offerta cui non si può dire di no. La struttura e il marchio (Mir: Moderati in Rivoluzione) li mette Gianpiero Samorì, modenese, avvocato, docente all’università di Urbino, presidente di Banca Modenese spa, ambasciatore a Parigi della Repubblica di San Marino.

Samorì, che già aveva lanciato la sfida ad Alfano per le Primarie del Pdl, sarà il capolista alla Camera in Veneto 1. Il numero due va a Federico Alati, avvocato, assessore alle Politiche sociali ad Albignasego (dove invece rimane al palo il sindaco Massimiliano Barison, che non corre per Fare per Fermare il declino di Oscar Giannino). «Una lista fatta solo di gente che non vive di politica», puntualizza su Fb Alati, «età media 40 anni, capolista 34. Le mie prime proposte concrete: basta togliere soldi alla gente per darli alle banche (“Imu da togliere”); impignorabilità della prima casa (“fermiamo Equitalia”); giù le tasse sul lavoro (“più soldi in busta paga”). Il terzo posto in lista tocca invece ad Alberto Salmaso.

«Se è un peccato», commenta Leo Padrin, «questo è un peccato veniale. Qui non c’è diserzione, tanto più che si resta in una lista coalizzata con il Popolo della Libertà. Se qualcuno ha offerto a dei giovani la possibilità di mettersi in vetrina, credo sia una cosa lodevole. Vediamo le liste del Pdl: se ci sarà un vero rinnovamento o se saranno candkdati dei pezzi da mausoleo».

Già: chi correrà nelle liste del Pdl? Ieri correva voce che il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Clodovaldo Ruffato, potesse essere interessato a un posto nella lista montiana del Senato. Ma lo stesso Ruffato smentisce con forza. «Io sono e resto Pdl, e poi non sono assolutamente interessato ad andare in Parlamento».

I criteri indicati da Silvio Berlusconi e ratificati lunedì dall’ufficio di presidenza del Pdl (non più di 65 anni, stop dopo tre legislature piene in Parlamento, compreso quello Europeo), potrebbero escludere dalla corsa la senatrice Maria Elisabetta Casellati (ma lo stesso regolamento affida al Cavaliere la possibilità di accordare derogfhe). «Io», specifica Filippo Ascierto, alla Camera dal 1997, «di anni ne ho 55. Se c’è bisogno della mia competenza, sono disponibile».

Conta di essere ricandidato nel Pdl anche il senatore Maurizio Saia, che dall’agosto 2010 al marzo 2011 ha avuto una “sbandata” per Fli prima di approdare in Coesione nazionale.

Eletto tre volte (alla Camera nel 1994, al Senato nel 2006 e nel 2008), Giancarlo Galan ha trascorso complessivamente sui banchi del Parlamento poco più d un anno, prima di fare il ministro delle Politiche agricole e dei Beni culturali.

Sembra fuori discussione anche la conferma di Niccolò Ghedini, 53 anni, parlamentare dal 2001, ma soprattutto avvocato dell’ex premier.

La vera novità pare insomma legata alla candidatura di Fabio Franceschi, proprietario di Grafica Veneta, stampatore dei libri di Stieg Larsson, Ken Follet e Valerio Massimo Manfredi.

Claudio Baccarin

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