Ecco chi pagherà la supertassa

Il prelievo forzoso del 3% colpisce quanti dichiarano oltre 300 mila euro
 
PADOVA
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Nella prima versione del decreto, quella uscita in Gazzetta Ufficiale il 13 agosto, colpiva i redditi sopra i 90 mila euro. Cancellato nel vertice di Arcore del 29 agosto, il contributo di solidarietà è tornato in auge martedì per i redditi sopra i 500 mila euro. All'ora di cena è stato ampliato ai redditi sopra i 300 mila (34 mila contribuenti). E così è stato votato ieri sera dal Senato.
 L'entità del prelievo forzoso del 3% l'ha calcolata la Cgia di Mestre. Per un reddito di 400 mila euro il contributo effettivo sarà di 3.000 euro, quello al netto del risparmio legato alla sua deducibilità ai fini Irpef è pari a 1.710. Per un reddito di 800 mila euro risulterà di 15.000 euro (netto 8.550). Infine, per chi dichiara 1.000.000 euro, contributo effettivo di 21.000 euro e netto di 11.970. Ma chi sono i «paperoni» padovani che apriranno il portafogli? In testa alla classifica dei contribuenti più facoltosi troviamo l'onorevole Niccolò Ghedini, legale del presidente del Consiglio, che nel 2009 ha dichiarato un imponile di 1.297.518 euro. Ieri sera ha votato una misura che lo punisce pure il senatore Piero Longo, il cui reddito era pari a 530.847 euro. La manovra prevede per entrambi una riduzione dell'indennità parlamentare per la parte eccedente i 150 mila euro. Per gli altri contribuenti bisogna invece riferirsi al 2005 (dati diffusi dall'Agenzia delle entrate). Vantava un reddito milionario (per la precisione 1.153.000). l'imprenditore Mario Carraro. Rebus sic stantibus, il contributo di solidarietà graverà anche sui figli Enrico (472 mila) e Tomaso (494). Mentre sfiorava il milione l'ingegner Renato Vitaliani, che dichiarava 909 mila euro, davanti al collega Hermes Redi, fondatore della società di progettazione Hmr. Oltre i 400 mila euro Bruno Bianchi (465 mila), il geotecnico Francesco Colleselli (455 mila), Claudio De Marco (455 mila), Giuseppe Ricceri (430 mila, foto). Tra gli architetti la palma del più ricco spettava all'architetto Antonio Tombola (583 mila euro).  Sfiorava i 500 mila euro Stelio Vio, titolare di uno studio di radiologia in via Belludi. Restando in campo medico, dichiarava quasi 300 mila euro l'oculista Piero Steindler, con studio a Chiesanuova. Il «camice bianco» meglio pagato risultava lo psichiatra Alessandro Pesavento (828 mila euro). A quota 605 mila era attestato invece l'urologo Francesco Pagano. Il suo collega Gugliemo Breda contava su un imponibile di 331 mila euro. Ben piazzato anche il chirurgo Davide D'Amico (466 mila). La «supertassa» potrebbe colpire anche Franco Brighenti (389 mila euro nel 2005), titolare, con Luisa Portelli, di uno studio medico in via Trieste. Tra i commercialisti il più ricco risultava Fernando Bisaglia, che dichiarava 515 mila euro. Tra gli amministratori di condominio 456 mila euro per Alfredo Gambato. Era pari a 351 mila euro il reddito di Pierdomenico Favaro, presidente onorario del Collegio costruttori edili.

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