«Ecco il mio ateneo giovane, competitivo e internazionale»

Rizzuto presenta il programma elettorale per il rettorato Ricerca e didattica al primo posto, ma anche comunicazione
Di Silvia Quaranta
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE PROGRAMMA ROSARIO RIZZUTO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PRESENTAZIONE PROGRAMMA ROSARIO RIZZUTO

Bagno di folla per la seconda uscita ufficiale di Rosario Rizzuto, che ieri ha presentato il suo programma elettorale.

Ad assistere una fitta schiera di colleghi e sostenitori, arrampicati fin sulle scalinate dell’aula magna del Vallisneri. Molti hanno scelto di rimanere in piedi nonostante la scelta di trasmettere l’incontro via streaming. «Questa mattina ho formalizzato la candidatura davanti al decano del Bo» ha annunciato, aprendo l’incontro, il direttore di Scienze Biomediche. Ancora una volta ha scelto di giocare in casa, presentandosi al polo di Medicina e Biologia. Nello stesso edificio, anche se in un piccolo studio, aveva annunciato la volontà di scendere in campo nella corsa al rettorato. «Un’università giovane, competitiva, attenta al territorio e riconosciuta nel mondo» è lo slogan che campeggia sul grande schermo e che può essere considerato, a buon diritto, il motto di Rizzuto.

I punti del programma, elaborato da sette commissioni per un totale di 75 docenti, spaziano dalla didattica al marketing, dalle infrastrutture all’internazionalizzazione. La promozione ha un ruolo di prim’ordine. «La differenza più evidente, confrontando il sito web del Bo con il sito di un qualunque ateneo straniero» spiega Rizzuto «sta nel modo in cui gli altri sanno vendersi».

Via, allora, al marketing in ogni sua forma: non solo online ma anche fisico. L’idea di “Campus” contenuta nel programma di Rizzuto si sposa perfettamente con il modello angloamericano, con store dedicati dove comprare tazze, maglie, felpe e gadget di ogni genere, tutto marchiato Bo. E tra le iniziative “pop”, spuntano anche le offerte last minute per rimettere in circolo biglietti invenduti di cinema, teatro e concerti. Quanto alla ricerca, settore in cui Rizzuto è un campione a livello europeo, «sia il più ampia possibile» dice. «Le scoperte davvero rivoluzionarie, spesso, arrivano dagli studi in apparenza meno importanti». E per invogliare i giovani a cimentarsi con i progetti internazionali, arriva il “Mini Erc”: coniato sul modello del prestigioso premio europeo (che vale un milione e mezzo di euro), vuole essere un modo per far sì che i giovani ricercatori si mettano alla prova, imparino a scrivere un progetto e poi a presentarlo degnamente. Davanti, naturalmente, ad una giuria di massima competenza. La sfida dell’internazionalizzazione, in fine, non passa solo dalla proiezione all’esterno. Per attrarre a Padova studenti stranieri, allora, ecco l’entry package: primo anno tutto in inglese, e poi via con l’italiano. Tra gli obiettivi non manca l’attenzione per le carriere: con un piano per aumentare le assunzioni, ma anche per dare prospettiva ai più meritevoli. Non manca nemmeno, infine, l’attenzione per le pari opportunità (da promuovere «tutelando la cultura di genere») e per le famiglie, da sostenere con un preciso piano di conciliazione lavorativa.

Quanto a Medicina, Rizzuto non ha mancato di tornare sul nuovo ospedale. «Quando si parla di adeguamenti tecnologici ci si dimentica della medicina universitaria, per non parlare di quando si discute di nuovo ospedale... La politica ci dia una sede».

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