Elicottero precipita nel Ferrarese: era diretto a Padova, due dispersi
Il Ranger 3 con a bordo un imprenditore egiziano di Bologna e un amico era atteso all’Allegri alle 10.30 di martedì, invece è caduto nella zona di Bondeno

Era diretto all’aeroporto Allegri di Padova l’elicottero Bell206B Ranger III che martedì mattina, verso le 11, è precipitato a Bondeno, nel Ferrarese. A bordo Hazem Bayumi, imprenditore egiziano residente a Bologna, e un amico tedesco. Entrambi martedì sera risultavano dispersi. I due erano attesi a Padova per le 10.30, ma a mezzora circa dall’arrivo è successo qualcosa che in pochi secondi ha irrimediabilmente cambiato la sorte dei due uomini.
L’elicottero, immatricolato Tango 7, avrebbe preso fuoco mentre era ancora in quota. Pochi secondi e si è trovato inghiottito dalle acque della cava di sabbia di Settepolesini. Il velivolo, trasformatosi in una palla di fuoco si è inabissato. E le acque fino a ieri sera non avevano ancora restituito i corpi.
La dinamica
L’elicottero era partito la mattina verso le 9 dall’aviosuperficie di Crespellano, in provincia di Bologna, dove risulta residente l’imprenditore egiziano insieme alla sua famiglia.
La giornata era limpida, non erano previsti forti venti o perturbazioni. Insomma il meteo era ideale per alzarsi in volo. All’altezza di Ferrara però qualcosa ha iniziato ad andare storto. I due amici a bordo del Ranger III si sono trovati in mezzo alla nebbia. Non è chiaro se la foschia abbia in qualche modo influenzato quello che è accaduto subito dopo. Proprio sopra alla cava di sabbia di Settepolesini, il rotore di coda dell’elicottero ha preso fuoco. Il rotore di coda ha la funzione di compensare la coppia interna del motore, impedendo così che il velivolo ruoti su se stesso. «La coda si è staccata e a quel punto l’elicottero è come impazzito», hanno raccontato alcuni operai presenti nella cava.

Questione di pochi secondi e il velivolo è precipitato. Una palla di fuoco si è come staccata dal cielo, seguita da una pioggia di pezzi di plastica e ferro. Poi un fragore assordante, immediatamente dopo lo schianto nello specchio d’acqua della cava. Qui stavano lavorando decine di operai che non ci hanno messo molto a capire cosa fosse successo. Sono stati loro a chiamare il 118 e i vigili del fuoco. Pezzi dell’ultraleggero sono arrivati anche a diverse centinaia di metri di distanza.
La macchina dei soccorsi
È a questo punto che è scattata un’imponente macchina di soccorsi. E non senza difficoltà considerata la particolarità dell’incidente. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco da Bondeno e Ferrara e subito dopo anche i colleghi di Bologna con i sommozzatori trasportati dall’elicottero. Presenti anche i medici, gli infermieri e il personale del 118, il comandante della polizia municipale Stefano Ansaloni con i suoi uomini, il pubblico ministero Barbara Cavallo, il medico legale e i carabinieri.
Inizialmente sembrava che le vittime fossero quattro, ma dopo i primissimi accertamenti il numero è sceso a due. Nessuna speranza di trovare sopravvissuti. E non solo, il recupero dei corpi è parso subito molto difficile. L’esplosione è stata violentissima e la cava, molto grande, vede una profondità anche di 60 metri con acqua torbida e fondale melmoso. Per quanto i sommozzatori dei vigili del fuoco siano professionisti molto esperti, la situazione richiede strumentazioni particolari che potrebbero arrivare nella giornata di oggi. L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha aperto un’inchiesta. E anche la Procura di Ferrara sta indagando.
In serata sul posto è arrivato anche il figlio di Hazem Bayumi.
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