Elio canta per i diritti gay: «Ma su questo Berlusconi finge»

Le Storie Tese portano al Pride Village di Padova il “Neverending tour”. Con l’ironia di sempre, molta provocazione e un repertorio di brani vecchi e nuovi
Elio e Le Storie Tese si esibiscono sul palco del concerto del 1 maggio 2013, in piazza San Giovanni a Roma. ANSA/ GUIDO MONTANI
Elio e Le Storie Tese si esibiscono sul palco del concerto del 1 maggio 2013, in piazza San Giovanni a Roma. ANSA/ GUIDO MONTANI

PADOVA. Elio e le Storie Tese con il “Neverending tour” stasera alle 22 saranno gli ospiti musicali del Padova Pride Village, in Fiera. Stefano Belisari in arte Elio, cantante e leader della ormai storica band, fa il punto sull’attività del gruppo.

Che significato ha per lei partecipare al Pride Village di Padova?
«Sono felice di suonare a Padova. Se poi questo può servire ad aiutare una causa giusta sono ancora più contento».

Cosa ne pensa delle recenti affermazioni di Berlusconi a favore dei diritti dei gay?
«Berlusconi non lo conosco di persona, ma ormai da anni ho imparato a capirne i comportamenti. Lui non fa mai niente per niente, per cui immagino che attualmente abbia un disperato bisogno di visibilità e di salire la china. Però penso che a lui dei gay non gliene freghi niente, così come non gliene frega niente di niente che non sia se stesso. Poi, c’è quel bellissimo libro di Travaglio che dimostra che lui un giorno dice una cosa e il giorno dopo l’esatto contrario. Ora scoprono che è conveniente esprimersi a favore dei gay e quindi lo fanno. Al contrario ne farei un discorso più di normalità, in quanto stiamo parlando di persone in carne e ossa che hanno una determinata inclinazione e fortunatamente viviamo in un periodo storico in cui questo non genera quasi più nessun scandalo».

Quando avete registrato “La follia della donna”, in cui si parla di “un cartello di ricchioni”, intendevate dire che per voi l’omosessualità è un fatto talmente normale per cui ci si può anche scherzare?
«Ma certo. Nel caso di quel pezzo, si trattava di un’invettiva sul filone di Cecco Angiolieri, parla di un marito che per compiacere la moglie deve sottostare alle imposizioni degli stilisti che nella maggioranza dei casi sono gay. Poi abbiamo scritto “Omosessualità” sugli stereotipi del mondo gay, ma credo si sia capito che non c’era nessun intendimento discriminatorio. Il nostro è semplicemente un linguaggio artistico provocatorio».

Senza il gusto per la provocazione non ci sarebbero gli Elii.
«La provocazione mi ha sempre affascinato, è divertente e soprattutto utile. Serve a provocare una reazione nel pubblico e a non farlo intorpidire. In questo senso sono molto d’accordo con il manifesto dei futuristi, per cui lo spettatore andava stimolato».

Che tipo di scaletta proporrete a Padova?
«Per metà si tratterà del materiale che ha sempre incontrato i favori del pubblico e per l’altra di canzoni che non suonavamo da tanto tempo».

Ci sarà anche Sergio Conforti in arte Rocco Tanica in formazione?
«Sergio continua ad avere una serie di impegni extra, per cui non so dire se ci sarà a Padova, ma in caso sarà sostituito dall’ottimo Vittorio Cosma. È un’occasione anche per mettere in luce un personaggio come Vittorio Cosma che è apparso sempre sotto mentite spoglie nei nostri lavori mentre ora fa outing».

È soddisfatto di come è andata la vostra trasmissione Rai “Il Musichione”?
«Sono soddisfatto complessivamente e spero che ce la facciano rifare, magari con una messa in onda a orari più decorosi. Sono contentissimo di aver portato gli Area in tv dopo tanti anni e di avere avuto tanti ospiti interessanti come Eugenio Finardi e Filippo Graziani, figlio di Ivan. Poi erano esilaranti le interviste surreali di Rocco Tanica».

Il costo dei biglietti per la serata è di 15 euro dalle 20 e di 5 euro dalle 23.30.

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