Elio e le Storie Tese, in dodicimila alla festa-funerale

La band sarà a Sanremo e poi in tour: appuntamento veneto a Padova il 21 aprile

"La terra dei cachi": il concerto funerale di Elio e Le Storie Tese

MILANO. Il palco è a forma di bara. Ai lati ci sono delle grandi maniglie, a ricordare il feretro, e sei vistose corone di fiori. Alle spalle degli strumenti musicali una grande lapide in finto marmo, in cui campeggia la scritta “R.i.p. Elio e le Storie Tese 1980-2017”.

Si è celebrato ieri sera, al Mediolanum Forum di Assago, l’addio al mitico complessino milanese degli Elii. O meglio, il finto addio, visto che a febbraio ElioelST saranno a Sanremo e poi daranno vita ad un “Tur d’addio” che passerà anche per Padova (21 aprile) e che terminerà a giugno. Ad Assago, tuttavia, quasi ci si dimentica che il complessino risusciterà a breve, e va in scena una vera e propria cerimonia funebre, il cosiddetto Concerto Definitivo, con tanto di lacrime da parte dei fans e dei musicisti stessi.

IL FUNERALE. Dell’allestimento sul palco già si è detto. A creare ancor più l’atmosfera funebre ci pensa un libro all’ingresso del Forum che fa da registro per raccogliere le partecipazioni e il cordoglio dei presenti. La firma avviene sotto ad una corona di fiori e accanto ad un piccolo altarino con due lumini messi ai piedi del manifesto che pubblicizza il concerto d’addio degli Elii. Qualcuno finge di disperarsi, qualcun altro lo fa davvero. Il groppo in gola sale concretamente di fronte a cotanta rappresentazione.

Ad asciugare le lacrime ci pensa la piazzata di marketing dell’azienda Tempo, che consegna un pacchetto di fazzoletti personalizzato per la serata. Già all’indomani dell’annuncio d’addio la società funebre Taffo, nota per le sue originali campagne pubblicitarie, aveva creato una serie di manifesti per questo evento. Lo stesso concerto comincia all’insegna del “funeral party”: la voce di Vittorio Cosma, il tastierista che ormai da anni sostituisce Rocco Tanica, interpreta una vera e propria omelia, che termina solo con le note di “Servi della gleba” che aprono ufficialmente il concerto.

IL CONCERTO. Tre ore di musica, ininterrotta, senza il minimo accenno di stanchezza degli artisti sul palco. Vien da dire: ma perché smettete di fronte a tanta qualità e tanta resistenza? La scaletta dei brani è stata decisa grazie ad un sondaggio tra i fans (a partire dalle “fave”, gli storici adepti degli ElioelST che prima del concerto hanno potuto passare del tempo con i loro beniamini). Dopo “Servi della gleba” tocca a “Burattino senza fichi”, quindi ad “Aiuola”, “La follia della donna”, “Fossi figo”, “Essere donna oggi”, “Pipppero”, “La visione”, “Vacanza alternativa” e “Urna”.

La folla si accende davvero con “Discomusic”: Mangoni, accompagnato dai quattro fans che hanno pagato la bellezza di 800 euro per ballare con lui e sedersi in un mini-salottino allestito sul palco, scende dal grande feretro e si getta tra la folla, raggiungendo un palo per la pole-dance che fa letteralmente infiammare i 12 mila del Forum. L’entusiasmo si impenna con “Born to be Abramo” e si trasforma in commozione con “Tvumdb”: tra mille luci di telefonini e accendini, al momento dell’assolo (registrato) di sax di Feiez, componente della band morto il 23 dicembre 1998, l’applauso sincero del pubblico va avanti per lunghi minuti e strappa le lacrime a Elio, che di Feiez era prima di tutto amico.

E via ancora con “Il vitello dai piedi di balsa”, “Luigi il pugilista”, quindi con la parentesi di techno e yodel di Dj Mendrisio (il batterista Christian Meyer) e con l’arrivo del primo ospite, Cristina D’Avena, che interpreta il giovane Enzo nel brano “Piattaforma”. Subito dopo arriva Stefano Bollani, tocco di qualità incredibile a “El pube”. Elio svela un retroscena: che ci fa Bollani al Concerto Definitivo? «Dopo che abbiamo annunciato l’addio, un giornalista che non vedeva l’ora che ci sciogliessimo ha scritto che il fondatore degli ElioelST è Stefano Bollani. Allora lo abbiamo invitato, così oggi qui avete il fondatore e l’affondatore degli Elii».

Errore evidente, forse perché Elio si chiama Stefano Belisari (nome simile a Bollani) e visto che Bollani nel 1980 era ancora un bambino e viveva a Cuneo. “Ragazza che limoni sola”, “Gargaroz”, le due di Sanremo “La canzone mononota” e “La terra dei cachi” precedono il primo bis con "Parco Sempione", “Carro” e “Abitudinario” e poi con il secondo giro di bis che parte con “Supergiovane”. L’ultimo trionfale brano, ovviamente, è “Tapparella”, che inizia e termina con il tradizionale e immancabile “Forza Panino!” cantato dai 12 mila del Forum. «Sciogliersi è una figata pazzesca!» chiude Elio «Fondare una band e suonare per trent’anni ha veramente un senso se si arriva a fare un concerto come questo».

SENZA ROCCO. Il Concerto Definitivo di Assago è sicuramente l’ultimo grande regalo degli Elii ai fans di una vita e lo spettacolo non è mancato, con un Mangoni in grande spolvero («Lui non fa parte del complesso, quindi continua e raccoglie il nostro testimone», ironizza Elio), con i brani che hanno fatto la storia del gruppo suonati egregiamente, con molti momenti di grande ilarità come quando ad un certo punto una base musicale salta ed Elio salva la scena con un «Visto? Ve l’avevo detto che ormai siamo ai limiti delle nostre capacità!», o come quando Vittorio Cosma riesce a far cantare a 12 mila persone il ritornello “Viva viva il caz…!” sulle note di “We will rock you”, con Elio che commenta: «Ma chi l’avrebbe mai detto, trent’anni fa, che avremmo fatto cantare “Viva il caz…” a 12 mila persone contemporaneamente?».

Ci si aspettava forse qualche ospite in più (Enrico Ruggeri, Skardy, Giorgia, Gianni Morandi, tutti artisti che hanno prestato la voce per molte canzoni degli Elii) e magari qualche altra trovata delle loro, ma la semplicità e il “concerto vecchio stile” non hanno tradito le attese. Il grande rammarico, tuttavia, è stata l’assenza di Rocco Tanica, tastierista-pianolista-fondatore-cervello pensante-autore del complessino: sinceramente tutti hanno sperato fino all’ultimo di vederlo comparire, ma il buon Sergio Conforti ad Assago non s’è visto. L’ultima possibilità per stupire, ora, arriverà con Sanremo dove gli Elii saluteranno gli italiani con il brano “Arrivedorci” e quindi con il “Tur d’addio” che si chiuderà a giugno.

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