Elisabetta Gardini: «Forza Italia con Bitonci alle comunali di Padova 2017»
INVIATO A BRUXELLES. «Massimo Bitonci è il sindaco giusto per Padova e Forza Italia, alle comunali del maggio prossimo, lo deve sostenere». Elisabetta Gardini non ha dubbi. Parla della sfiducia che ha portato alla caduta della giunta come di una “ferita profonda” che si è aperta nell’ambito dell’alleanza con la Lega ma anche all’interno degli azzurri. Ha appena partecipato alla votazione che ha confermato Manfred Weber nel ruolo di capogruppo del Ppe al parlamento europeo. Nel suo ufficio al decimo piano una bandiera di Forza Italia alle spalle e un piccolo Pinocchio di legno che, con ironia, chiama Matteo e non riferendosi certo a Salvini.
Onorevole Gardini, qual è il suo giudizio sulla situazione in Forza Italia a livello cittadino e regionale dopo il terremoto Bitonci?
«Domani arriva il nuovo commissario cittadino Adriano Paroli. È un politico con esperienza amministrava che, per altro, è stato anche sindaco di Brescia. Non c’è stata alcuna condivisione nella scelta fatta da due consiglieri e dal commissario cittadino di sfiduciare la giunta Bitonci».
Un’iniziativa isolata dell’ex commissario cittadino Simone Furlan?
«Spetta al nuovo commissario chiarirlo non a me».
Possibile che Furlan abbia agito di testa sua?
«Atteniamoci ai fatti. La risposta del partito è stata la nomina di un nuovo commissario. Paroli riferirà direttamente al nazionale e a Berlusconi. Abbiamo bisogno di chiarezza in tempi rapidi».
Il segretario della Lega veneta Da Re ha annunciato che alle prossime elezioni il Carroccio non vuole liste di Forza Italia tra i piedi.
«Capisco le reazioni a caldo. Forza Italia, però, non ha messo in discussioni un’alleanza che dura dal 1994. Torneremo a governare insieme».
In discussione c’è anche il ruolo del coordinatore regionale Marco Marin?
«Spetta, ripeto, al nuovo commissario valutare le responsabilità».
Parlamentari ed europarlamentari di Fi erano al corrente di quanto stava accadendo a Padova?
«C’è stata una riunione dove si è chiesto di arrivare a una composizione della frattura. Il richiamo alla responsabilità fatto da Niccolò Ghedini e da me è caduto nel vuoto».
Furlan, però, dice di non aver messo in discussione l’alleanza ma che esiste un problema con Bitonci.
«Il dissenso può essere espresso non votando, uscendo dall’aula. Ma non si può far cadere una giunta, che significa capovolgere il risultato uscito dalla urne, perché la vittima diventa il cittadino».
L’assessore regionale Donazzan ha chiamato pesantemente in causa Marin su questo...
«Ripeto, non entro nel merito. È una ferita profonda e non può passare via liscia. In un partito bisogna rispettare le regole e i ruoli».
All’interno di Forza Italia a Padova non sono stati rispettati?
«Lo dira il commissario».
A Padova la Lega finirà di fagocitare Forza Italia?
«Abbiamo pagato il fatto che il nostro leader è stato messo all’angolo, perché nessun altro ha la leadership per fare sintesi. Berlusconi è l’unico federatore del centrodestra».
Parisi, rispetto alla Lega, dice “noi non siamo quella roba lì” e Salvini si è candidato a leader del centrodestra. Come stanno insieme le due cose?
«Ci vuole Berlusconi. C’è una base moderata che sta alla finestra e che noi possiamo ancora intercettare».
Da padovana che bilancio fa dei due anni e mezzo di amministrazione Bitonci?
«Ho ritrovato una Padova viva dove finalmente si è capito che la sicurezza si ottiene portando le camionette in strada ma facendo vivere la città. Ho visto, in buona sostanza, una città che si stava riprendendo dopo anni di buio».
E sulla questione nuovo ospedale?
«Già 25 anni fa i medici dicevano che Padova aveva una struttura inadeguata. Il tempo abbiamo iniziato a perderlo da allora, bisogna stringere».
Ha mai pensato a una candidatura a sindaco di Padova?
«Al momento la mia candidatura non è in agenda».
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