Emergenza caldo: altre quattro vittime a Padova. Quindici ricoverati con febbre a 40°

PADOVA. Non si allenta la morsa del caldo nel Padovano. Salgono a quattro le vittime dall'inizio della settimana (dopo i quattro morti di domenica). Due persone sono morte nella giornata di martedì, due nel corso della notte fra martedì e mercoledì.
Nell’arco della notte fino alle prime ore della mattina circa quindici persone sono arrivate al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera di Padova con la febbre a quaranta gradi. Quando la temperatura corporea si alza così tanto significa che è in atto un colpo di calore: la patologia più grave correlata al caldo. Se non si interviene in tempo le conseguenze possono essere molto gravi e può sopraggiungere la morte. Il personale sanitario del reparto di primo soccorso ha preso in carico quindici anziani, over 75, molti dei quali già affetti da malattie croniche debilitanti.
Nelle scorse ore altre due persone sono decedute a causa delle alte temperature: una è stata ritrovata senza vita a casa e l’altra è morta per strada, probabilmente dopo essersi addormentata sotto il sole.
Da luglio si è registrato un incremento di accessi al pronto soccorso dell'ospedale di Padova del 10%. Si tratta di circa 25 persone (su una media di 240 persone) che si rivolgono ogni giorno ai medici per problemi legati al caldo. «Fortunatamente questi casi non si traducono in ricoveri - ha spiegato Daniele Donato, direttore sanitario dell'azienda ospedaliera di Padova - prevalentemente si tratta di problemi che riguardano l'apparato respiratorio, patologie croniche o bronchiti dovute all'utilizzo dell'aria condizionata». Solo negli ultimi due giorni il picco di afa ha visto l'accesso al pronto soccorso di 80 persone per questioni legate al caldo. In merito poi alle presunte morti per il caldo il dirigente ha precisato che «il caldo può uccidere ma non abbiamo ancora registrato casi di ipertermia, possiamo dire che il caldo è un fattore sicuramente di rischio nel momento in cui ci siano altre patologie, cardiopatie, ipertensione o altro».
Intanto Marco Monai, responsabile del servizio meteo dell'Arpav di Teolo, spiega che sono state registrate punte di ozono al parco della Bissuola di Mestre oltre il livello d'allarme. Il consiglio a tutta la popolazione, non solo agli anziani, è di non uscire fra le 11 e le 19.

E continuano anche le interruzioni di corrente. Nella notte sono stati registrati blackout a macchia di leopardo in città, nella cintura e nell’alta Padovana. I sovraccarichi energetici sono dovuti all’intenso utilizzo dei condizionatori per combattere l’afa.
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