Emergenza caldo: sei vittime solo oggi. Una aveva 45° in casa

E' un anziano di 83 anni che viveva nel capoluogo. Aveva sigillato porte e finestre. La temperatura corporea era salita a 41 gradi
Allerta per il gran caldo a Genova, dove la temperatura segnata dal display di una farmacia a Sampierdarena arriva a 38 gradi. 16 luglio 2015 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO
Allerta per il gran caldo a Genova, dove la temperatura segnata dal display di una farmacia a Sampierdarena arriva a 38 gradi. 16 luglio 2015 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

PADOVA. E’ un padovano di 83 anni, una delle ultime vittime del caldo nella provincia di Padova. Mario Vecchiato, cardiopatico, viveva in via Due Palazzi a Padova: è stato ritrovato dalla moglie privo di sensi nella casa dove viveva, attorno all’una e mezza della notte fra martedì e mercoledì. L’abitazione aveva raggiunto la temperatura record di 45 gradi centigradi. Probabilmente l’anziano si era chiuso dentro casa, serrando tutte le finestre. L’uomo era disidratato e l’ambiente poco ventilato non ha migliorato la sua condizione. Il sistema di termoregolazione del corpo è andato in tilt e gli è salita la febbre a 41 gradi. Una condizione irreversibile che ha causato seri danni agli organi. L’anziano è stato trasportato all’ospedale civile, ma per lui non c’era nulla da fare. E’ morto poche ore dopo.

Emergenza caldo: altre quattro vittime a Padova. Quindici ricoverati con febbre a 40°

Un cinquantenne residente a Rubano, Stefano Contin, è svenuto fuori casa, seduto su di una sedia sotto il sole attorno alle diciannove di ieri (martedì) sera. L’uomo si è sentito male dopo aver ingerito una grossa quantità di alcool. Era affetto da più patologie croniche e il caldo ha ulteriormente aggravato il suo stato di salute. E’ deceduto in mattinata all’ospedale di Padova.

Intanto salgono a sei le morti riconducibili, solo nella giornata di mercoledì, alle alte temperature, accertate nelle ultime ore sul territorio padovano. Di queste, tre sono state individuate in provincia. Si tratta, oltre ai due citati, di Elvira Cervellin, 86 anni, di Villa del Conte; Lucia Ledi, 80 anni, Tencarola; Lino Bernardello, 83 anni, San Giorgio delle Pertiche, Fedora Gibellato, 82 anni, Bagnoli di Sopra.

Gli esperti meteo del centro Arpav di Teolo consigliano a tutta la popolazione, non solo agli anziani, di non uscire fra le 11 e le 19, visti i livelli altissimi di ozono nell'aria, che alla Bissuola a Mestre, ad esempio, hanno superato la soglia d'allarme.

Da luglio si è registrato un incremento di accessi al pronto soccorso dell'ospedale di Padova del 10%. Si tratta di circa 25 persone (su una media di 240 persone) che si rivolgono ogni giorno ai medici per problemi legati al caldo. «Fortunatamente questi casi non si traducono in ricoveri - ha spiegato Daniele Donato, direttore sanitario dell'azienda ospedaliera di Padova - prevalentemente si tratta di problemi che riguardano l'apparato respiratorio, patologie croniche o bronchiti dovute all'utilizzo dell'aria condizionata».

Solo negli ultimi due giorni il picco di afa ha visto l'accesso al pronto soccorso di 80 persone per questioni legate al caldo. In merito poi alle presunte 'morti per il caldò il dirigente ha precisato che «il caldo può uccidere ma non abbiamo ancora registrato casi di ipertermia, possiamo dire che il caldo è un fattore sicuramente di rischio nel momento in cui ci siano altre patologie, cardiopatie, ipertensione o altro».

 

 

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