Entro giugno il centro per i disturbi alimentari

Ogni anno sono più di 250 i nuovi casi di anoressia e bulimia trattati nel Centro regionale per i disturbi alimentari. Il Centro, nato nel 2005 dall’ex servizio per i Disturbi del comportamento alimentare (Dca), ha sede nella Clinica psichiatrica dell’Azienda ospedaliera. Ed entro giugno aprirà l’atteso Day hospital, dedicato alla riabilitazione dei ragazzi e delle ragazze. Il reparto di ricovero diurno sarà situato al secondo piano dell’edificio recentemente ristrutturato. Se fin’ora il Centro offriva attività ambulatoriali, tra qualche mese ci sarà anche la possibilità di seguire i pazienti più gravi attraverso un controllo continuativo fino a sera, quando potranno poi tornare a casa. Il direttore della Clinica psichiatrica Paolo Santonastaso sottolinea: «Da molti anni segnalavamo l’opportunità di istituire una struttura di questo tipo. I familiari dei pazienti desideravano non ricorrere sempre ai ricoveri nelle strutture riabilitative esterne, peraltro non presenti nel territorio padovano. Molte volte le pazienti curate lontano da casa per periodi anche relativamente lunghi, non appena rientravano, tornavano alle abitudini precedenti. Il peso acquisito calava immediatamente. Stando in famiglia il rischio di una regressione dopo il trattamento è sicuramente inferiore».
L’associazione Alice per i Dca, che ha recentemente organizzato lo spettacolo benefico “Corporalmente” al teatro Verdi, ha raccolto in collaborazione con il Lions Club più di 20 mila euro utili all’acquisto dell’arredamento per il futuro Day Hospital. Il Centro è dotato di un ambulatorio psichiatrico che eroga circa 4000 prestazioni l’anno. Oltre alle valutazioni diagnostiche e ai trattamenti individuali farmacologici e psicoterapeutici, il Centro fornisce programmi di psicoeducazione alimentare attraverso incontri con i familiari e terapie di gruppo.
Attualmente il Centro ha in carico 400 pazienti. L’équipe lavora in collaborazione con la Clinica medica 5 per gli aspetti medici e nutrizionali. Si stima in media che una persona su cento soffra di anoressia e tre su cento di bulimia. «Negli ultimi anni si assiste ad una diminuzione dell’età di esordio, ad ammalarsi sono sempre più giovanissime, si va dai 15 ai 25 anni. La causa di questi disturbi è molteplice, ma chi si mette a dieta è più a rischio. È fondamentale intervenire precocemente, non dopo 3 o 4 anni come spesso succede. La famiglia c’entra più nell’aiutare ad uscire dal problema che non nel determinare il disturbo. È difficile convincere le ragazze a curarsi perché non c’è la consapevolezza della malattia, in questi casi studiamo delle strategie apposite assieme ai familiari» conclude lo psichiatra.
Elisa Fais
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