Erasmus senza soldi, a Padova in mille con il fiato sospeso

L’Unione europea non ha più soldi per finanziare il progetto. L’ateneo si prepara a varare una manovra di bilancio. Caso mense: riapre la Piovego

PADOVA. Oltre mille studenti con il fiato sospeso: hanno già la valigia pronta, ma prima di partire dovranno attendere il via libera di Bruxelles. L'Unione europea ha infatti annunciato di non avere più un euro per finanziare il progetto Erasmus. Un modo davvero paradossale di festeggiare il 25° anniversario di un’istituzione che ha permesso ai ragazzi del Vecchio Continente di fare significative esperienze di studio all’estero. In attesa che venga presentata in extremis una manovra correttiva di bilancio per salvare lo scambio culturale universitario per antonomasia, il Bo resta alla finestra. L'allerta è massima, ma i vertici dell'ateneo attendono il 23 ottobre, data di riunione della commissione Bilancio della Ue, prima di correre ai ripari. L'anno accademico si apre sotto il segno di difficoltà che si intrecciano a doppio filo con il Bo. Prima i disagi alle mense, gestite dall'Ente regionale per il diritto allo studio, che ha annunciato che oggi la Piovego riaprirà i battenti; ora l'Erasmus a rischio. Nonostante gli ostacoli imprevisti, il rettore Giuseppe Zaccaria, mercoledì pomeriggio, ha accolto a braccia aperte le matricole dell'ateneo: ha fornito ai diciottenni il suo personalissimo manuale di sopravvivenza all'Università.

Erasmus a rischio. Ieri pomeriggio la commissione Bilancio del Parlamento europeo ha approvato emendamenti per evitare i tagli del Consiglio Ue sul programma Erasmus, ma resta irrisolto il problema delle “casse vuote”. Un destino beffardo fa sì che l'Erasmus scricchioli all'indomani dei festeggiamenti per il suo venticinquesimo compleanno. Il Bo attende risposte e nel frattempo snocciola dati che dimostrano che il programma non ha perso appeal, tutt'altro. «La mobilità degli studenti Erasmus in uscita nel 2011/2012 ha avuto un rilevante aumento: più 14 per cento (per un totale di 1100 studenti) ed i dati parziali del 2012/2013 confermano un trend in crescita (1300 hanno già accettato il posto scambio)».

Porte aperte alla Piovego. Se dall'Europa non arrivano buone nuove, a Padova tira aria migliore: la mensa Piovego, ancora chiusa per lavori alla ripresa delle lezioni, riaprirà oggi. Gli studenti tuttavia non hanno accettato di buon grado il disservizio: dopo le proteste “spontanee” andate in scena in questi giorni, gli attivisti del Pedro hanno lanciato un critical mass per il 10 ottobre: un maxi raduno di bici che faccia tappa nelle mense universitarie, per sensibilizzare l'opinione pubblica sui tagli al diritto allo studio.

Benvenuto alle matricole. Nonostante le difficoltà, l'indice di gradimento dell'ateneo resta alto. Le immatricolazioni procedono a tambur battente: il rettore Giuseppe Zaccaria, come ogni anno, da padrone di casa, ha portato il proprio saluto ai neo iscritti, fornendo due regole d'oro: “Bisogna studiare e laurearsi bene, non considerare l’università un parcheggio in attesa di un lavoro. Università e città sono da sempre legate in modo indissolubile, c’è una sinergia stretta, l’ambiente è attrattivo e stimolante ed è in grado di arricchire la formazione dei nostri studenti”.

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