Due padovani in gara all’Eredità: sono arrivati fino alla ghigliottina
Nel game show di RaiUno un giovane di Borgoricco che lavora in uno studio notarile. E c’è Alessandro Radaelli, dirigente dell’istituto Romano Bruni di Ponte di Brenta

Sono puntate ad alto tasso di padovanità quello del game-show “L’eredità” in onda su RaiUno nella fascia preserale. Sono ben due i concorrenti che provengono dalla provincia euganea: c’è Daniele Bonvissuto, giovane di Borgoricco, diplomato al Newton Pertini di Camposampiero e laureato in gestione e conservazione dei beni culturali che lavora nello studio notaril Doria; e poi Alessandro Radaelli, direttore generale dell’istituto paritario Romano Bruni a Ponte di Brenta. Proprio nella puntata di ieri c’è stata una sfida diretta tra i due e Radaelli ha sconfitto Bonvissuto che è uscito dal gioco.
«Quella in Rai è stata un’esperienza molto interessante, le persone mi salutano pere strada», ha raccontato Daniele.
Radaelli è il responsabile della gestione amministrativa della scuola di via Fiorazzo, dove ci sono classi della primaria, della media ed anche di un liceo scientifico. È dirigente dell’istituto Romano Bruni da ben 12 anni. Abita a Padova da tempo, ma proviene da Milano. Prima di sbarcare in città ed entrare nel mondo della scuola, è stato consulente amministrativo di una catena alberghiera in Lombardia.
«È stata un’esperienza molto positiva – sottolinea il dirigente – Mi sono ben ambientato e mi trovo a mio agio. In trasmissione c’è sempre un clima di grande coesione tra noi concorrenti. Bravissimo il conduttore Marco Liorni e gli operatori televisivi. Non sto vivendo nessun tipo di ansia o di apprensione rispetto alle domande alle quali devo rispondere, in particolare nei momenti in cui è prevista la ghigliottina. E per rispondere bene, mi sto impegnando tanto sul piano culturale».
Tutte le classi dell’istituto Romano Bruni fanno il tifo per il loro dirigente e sperano che possa tornare da Roma con più di una vittoria. Anche venerdì sera è andata in onda una puntata in cui il direttore del Romano Bruni è stato tra i protagonisti.
Soddisfazione anche per Daniele Bonvissuto di Borgoricco, che lunedì e martedì scorso è arrivato al gioco finale della ghigliottina, ma senza riuscire poi a trovate la parola finale. Martedì scorso il giovane di Borgoricco ha azzeccato due parole su cinque nel gioco finale, dimezzando tre volte il montepremi con un valore finale che si è fermato a 25 mila euro.
Le cinque parole suggerite per trovare la parola vincente erano sicurezza, puntare, amico mio, capo e orlo. Daniele ha tentato di rispondere con la parola «vicino», ma la risposta giusta era invece «spillo».
Un enigma che ha scatenato diverse proteste sui social, perché molti non si sono detti d’accordo con la soluzione perché nel programma si è parlato di «spillo di sicurezza» come un altro nome di quella da balia, che però è comunemente detta spilla, al femminile.
Daniele, da parte sua, si è detto soddisfatto per l’esperienza e ora pensa al suo futuro professionale: «Mi piacerebbe, in futuro, lavorare nel settore dei Beni Culturali», ha spiegato.
Entrambi i concorrenti padovani hanno brillato nelle puntate in onda sulla Rai per la loro preparazione nei diversi giochi.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova