Escalation di furti: svaligiato l’appartamento del primario Semisa

I ladri hanno colpito in pieno giorno in Città-giardino. Forse avevano copiato le chiavi. Bottino oltre 10mila euro. Il radiologo: «A Padova nessuno si sente più sicuro, urge svolta»
BARSOTTI - VIA 4 NOVEMBRE 9
BARSOTTI - VIA 4 NOVEMBRE 9

PADOVA. I “predoni della città” hanno cominciato ad entrare in azione anche in pieno giorno. Non solo nelle estreme periferie, ma anche in centro. Questa volta i delinquenti hanno effettuato un crimine da manuale. In città-giardino dove ci sono anche le abitazioni dei professionisti e degli imprenditori di Padova. In pratica i malviventi hanno clonato, quasi certamente, le chiavi di un appartamento in via Quattro Novembre 9 e sono entrati indisturbati in un’abitazione, situata al secondo piano, che, in pochi minuti è stata svaligiata di tutti gli oggetti di valori che si trovavano al suo interno.

L’appartamento razziato è quello del notissimo ed apprezzato radiologo Marcello Semisa, direttore dell’Unità Operativa di Senologia dell’Azienda Ospedaliera. Il dottor Semisa, tra l’altro, è conosciuto anche nel mondo dello spettacolo cittadino perché guida, da circa 15 anni, spesso anche per scopi benefici, la Italian Crazy Band, uno dei gruppi musicali più preparati e caratteristici che si esibisce, quasi sempre, all’osteria Tirovino, di Limena.

I ladri sono entrati in azione, molto probabilmente, nel primo pomeriggio di mercoledì. O con chiavi clonate oppure con un nuovo tipo di passepartout ancora sconosciuto. Prima sono entrati nel portone delle due palazzine interne, di quattro piani, dotate di tre scale d’ingresso e, subito dopo, sono andati dritti all’abitazione del radiologo, dove sono entrati con il medesimo sistema. In base alla denuncia presentata in Questura, i delinquenti, purtroppo non notati da nessuno degli oltre trenta residenti al civico 9, hanno portato via danaro in contante, gioielli di famiglia, un telefonino, un computer ed altri beni di valore. In pratica dall’appartamento del radiologo- chansonnier sono spariti beni per oltre diecimila euro. Arraffato il malloppo, i predoni sono andati via senza fare rumore e non dopo avere richiuso la porta blindata con tre mandate consecutive.

“E’ un crimine molto misterioso - osserva Marcello Semisa - Non riesco a concepire come i malviventi abbiano potuto entrare in possesso di un mazzo di chiavi simili alle mie e perché abbiano deciso, in un condominio così grande come il nostro, di razziare solo la mia abitazione, mentre anche mia moglie era fuori. Eppure sono convinto che nessuna persona abbia potuto aiutare i ladri ad entrare in casa con una facilità così grande, come se fosse un gioco per bambini. Il mio appartamento, infatti, non è stato mai frequentato né da eventuali badanti compiacenti e né da colf di qualsiasi etnia. A questo punto, però, il mio sconforto è incommensurabile. Ormai nessun cittadino si sente sicuro. In città i reati diventano sempre più numerosi. Nella politica della sicurezza serve una svolta copernicana. Sia a livello nazionale, che sul territorio”.

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