Esplosione sulla nave a Monfalcone, l’ispettore trasferito al centro Grandi ustionati
Chiusi gli accertamenti della Capitaneria: salpata la nave dove era esplosa una bombola d’ossigeno. Il 66enne croato trasferito a Padova
Gli accertamenti della Capitaneria di porto sono stati portati a termine, la movimentazione dei rottami di ferro giunti da Newark s’è compiuta sotto il cappello di Midsea e il cargo, mai sotto sequestro, lunedì dopo le 15.30 ha liberamente potuto riprendere la via del mare da Monfalcone, in direzione Pireo. Ventiquattro ore prima delle previsioni. O meglio: dei programmi imbastiti solo una settimana fa.
A darne notizia il comandante di viale Oscar Cosulich, il capitano di fregata Fausto Schirone. Resta il fascicolo aperto dalla Procura di Gorizia sul principio di incendio a bordo della Ssi Marvelous e sul ferimento di due persone, il secondo ufficiale turco e l’ispettore di bandiera croato, avvenuti mercoledì verso le 14.45 a Portorosega, lo scalo marittimo di Monfalcone. Precisamente all’accosto 9, punto d’attracco della nave, 22.866 tonnellate di stazza lorda.
Origine del fuoco, che aveva attecchito su un lettino, l’esplosione della valvola di una bombola d’ossigeno nell’infermeria. Fortunatamente subito debellato dall’equipaggio: una ventina di marittimi di varie nazionalità.
I feriti
Al netto della partenza di lunedì e della ricostruzione della vicenda, che stando a un primissimo vaglio non sarebbe stata dettata da grossolani o macroscopici errori umani, restano invece critiche le condizioni del 66enne croato, investito assieme al collega dal ritorno di fiamma e rimasto ustionato sul 30-40% del corpo.
L’ispettore di bandiera, giunto appositamente al Lisert, era salito a bordo della Marvelous (tramite tutte le autorizzazioni di prassi, come verificato dalla Guardia costiera) con ogni probabilità per espletare le mansioni impartite dall’armatore. Ovvero un controllo delle dotazioni di bordo e una serie di verifiche sul loro stato di efficienza. Si trovava nell’infermeria al momento dell’esplosione della valvola. In compagnia, presumibilmente, di chi per ruolo aveva la responsabilità di quello spazio e dei medicinali lì conservati, in genere un secondo o terzo ufficiale.
Anche il marittimo turco, di 26 anni, aveva riportato lesioni, su volto e mani, ma meno gravi: con l’ambulanza era stato condotto al Pronto soccorso del San Polo dove aveva trascorso la notte. E l’altro giorno, da quanto è dato sapere, è stato avvistato in porto, si pensa proprio in vista dell’imminente partenza del cargo.
Diverso il destino dell’ispettore croato, intubato sul piazzale dal rianimatore della Sores il giorno dell’incidente e poi trasferito d’urgenza con l’elisoccorso al Santa Maria della Misericordia di Udine per essere accolto in codice giallo nel reparto di Rianimazione. Di lunedì la notizia che ora si trova ricoverato presso l’Azienda ospedaliera di Padova, nell’Unità operativa complessa Grandi ustionati. Cosciente, ma sedato a causa delle sue complesse condizioni.
Accertamenti completati
La partenza della nave non pregiudica il fascicolo, un atto dovuto, che procede sulle proprie gambe. «Tutti gli accertamenti necessari – assicura il comandante della Capitaneria di Monfalcone Schirone – sono stati espletati». Verifiche sono state condotte anche sugli aspetti più prettamente amministrativi. Quanto alle indagini, nell’attuale fase permane lo stretto riserbo.
La partenza della nave
La partenza stessa della Marvelous corrobora comunque il fatto che la nave oceanica, battente bandiera Isole Marshall – 177,9 metri di scafo, pescaggio di 9,8 –, fosse assolutamente in regola sotto il profilo della sicurezza della navigazione all’arrivo a Portorosega. La dinamica dell’infortunio a bordo è però ancora da chiarire e a questo ci penserà la competente autorità.
La richiesta dei sindacati
I sindacati Filt Cgil, Cisl Fit e Uiltrasporti, allarmati dall’episodio avvenuto in un ambiente ad alto rischio come quello marittimo, hanno chiesto si faccia «un’indagine approfondita per accertare le cause dell’esplosione e verificare il rispetto delle normative vigenti in materia», esprimendo «solidarietà» alla famiglia dei due lavoratori rimasti investiti dalla fiamma di ritorno. —
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