Espulso tunisino radicalizzato che era detenuto a Padova
PADOVA. Un tunisino 35enne, ritenuto radicalizzato al mondo jihadista, è stato espulso dal territorio italiano, dopo che le informazioni raccolte dalla Digos di Padova avevano evidenziato la sua tendenza al proselitismo. L'uomo, arrestato nel 2013 per droga, era attualmente detenuto nel carcere Due Palazzi di Padova.
L'espulsione giudiziaria è stata eseguita dalla Polizia di Stato. Già da gennaio 2015 il 35enne era stato inserito nell'elenco dei detenuti da "attenzionare".
Nella sua cella erano stati trovati, tra gli altri, alcuni disegni di una collezione di armi ed uno raffigurante la torre Eiffel con un angelo, tipico simbolo jahadista della morte, sulla sommità.
Nel corso dell’attività di polizia gli investigatori avevano accertato che lo straniero era coinvolto in un vasto giro di detenzione di sostanze stupefacenti insieme ad altri connazionali sulla piazza di Bolzano dove gestiva uno spaccio al “minuto” di eroina e hashish.
Durante la detenzione, gli sono stati notificati altri provvedimenti a carattere restrittivo della libertà personale in relazione ad ulteriori procedimenti penali pendenti a suo carico riferiti a reati sempre legati allo spaccio ma anche contro la persona e il patrimonio.
Entrato in Italia nel 1999, trasferitosi in provincia di Padova dove lavorava come muratore, lo straniero nel 2003 aveva ottenuto un permesso di soggiorno per lavoro, successivamente convertito ina carta di soggiorno a tempo indeterminato e nel 2012 era diventato padre di una bambina, avuta con una compagna tunisina residente nell’hinterland padovano.
Data la spiccata predisposizione nel commettere reati di particolare allarme sociale, tanto da essere ritenuto persona socialmente pericolosa, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Padova il 6 ottobre 2016 gli aveva revocato la carta di soggiorno.
Accertata da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura l’esatta identità e nazionalità del tunisino, differenti da quelle precedentemente rese, l’Ufficio di Sorveglianza di Padova ne ha disposto l’espulsione a titolo di sanzione alternativa alla detenzione.
Questa mattina lo straniero è stato prelevato dal carcere e dopo l’espletamento di tutti gli adempimenti di legge, è stato accompagnato presso lo scalo aereo di Milano Malpensa, da dove, scortato da poliziotti in borghese, è volato verso Tunisi.
E un secondo straniero è stato espulso. Si tratta di un algerino radicalizzato, di passaggio a Padova, che occupava una stanza di un B&B in zona Arcella, di cui il cui titolare cinese aveva omesso la registrazione all’Autorità di PS. Nel corso del controllo da parte della polizia all’esercizio recettivo, gli operanti rinvenivano nell’atrio della struttura effetti personali e documenti che riportavano generalità differenti rispetto a quelle indicate sul documento d’identità che lo straniero aveva esibito alla reception all’atto del suo arrivo.
Grazie alle immediate indagini avviate dalla Digos, è emerso che l’algerino, assente al momento del controllo di polizia, era stato attenzionato in quanto durante il periodo di detenzione aveva mostrato comportamenti di radicalizzazione e proselitismo del culto islamico.
Nella sua cella erano state trovate scritte inneggianti alla Jihad e disegni di ordigni. Lo straniero pluripregiudicato e scarcerato lo scorso 10 gennaio per avvenuta espiazione pena per reati riferiti al mondo dello spaccio, era giunto presso la citata struttura nella tarda serata dell’11 gennaio, manifestando intenzione di fermarsi per due o tre notti.
Effettuato un appostamento dagli operatori della Digos e della Squadra Mobile, lo straniero è stato bloccato nella tarda serata mentre faceva rientro nella struttura. Nel controllo, il tunisino è stato trovato in possesso di una carta d’identità appositamente contraffatta nelle generalità, per sfuggire alle Forze dell’Ordine.
Nato in Tunisia nel1974 e irregolare sul territorio italiano dal 2004, lo straniero è stato portato in Questura, dove è stato colpito dal decreto di espulsione e accompagnato nella presso il Centro di Trattenimento per il Rimpatrio di Brindisi in attesa della sua definitiva espulsione.
La Guardia di Finanza e la Polizia Locale si sono riservati inoltre di effettuare successive verifiche in quanto l’attività ricettiva dispone di un numero di camere superiore al massimo consentito, pertanto, dovranno essere accertate la classificazione della struttura ricettiva e l’agibilità delle camere non autorizzate. Complessivamente durante le attività svolte, sono stati identificati 19 ospiti, la Polizia ha denunciato all’A.G. la titolare croata di un B&B per mancata registrazione al portale alloggiati di un cliente; la Polizia Locale ha rilevato la presenza di camere abusive in tre strutture ricettive, mentre la GDF procederà alle verifiche fiscali di competenza.
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