Etra, inchiesta sugli appalti e sulla gestione

La lente della Procura dell Repubblica di Padova da un anno puntata sui partiti che esprimono gli amministratori

PADOVA. Etra, articolata multiutility interamente in mano pubblica dove, tra servizi dati in appalto da una parte e gestione del personale dall’altra, il giro di soldi è vorticoso. E il potere si misura a colpi di alleanze e accordi fra i partiti che siedono in cabina di regia: il Nuovo centrodestra-Area Popolare legato all’ex vicepresidente della giunta veneta Marino Zorzato, i forzisti schierati con Leonardo Padrin e i Democratici nella delicata funzione di equilibrio con la presidenza affidata all’avvocato Andrea Levorato. Senza dimenticare il peso della Lega.

Da oltre un anno conti e amministrazione di Etra sono al centro di un’inchiesta della procura di Padova condotta dalla Squadra mobile che ha provveduto, in più occasioni, ad acquisire atti e documenti negli uffici della società a Cittadella, ma anche nella sede di aziende e cooperative coinvolte nella fitta rete di forniture e appalti. A monte una serie di esposti documentati e puntuali, presentati da persone direttamente informate sui fatti: gli ultimi risalgono all’agosto scorso. E delineano almeno tre filoni d’inchiesta: oltre alle gare, il pagamento degli straordinari e la gestione dell’ex responsabile delle Risorse umane, il dottor Marco Gusella.

Straordinari sotto accusa. All’esame investigativo, straordinari pagati e mai autorizzati. Anzi, approvati ex post e non prima del loro svolgimento nonostante una specifica comunicazione interna (protocollo 40154) datata 14 maggio 2015 firmata dal direttore generale, l’ingegnere Marco Bacchin. Una comunicazione secondo la quale la prestazione di lavoro straordinario da parte dei dipendenti può avvenire solo quando espressamente richiesta e autorizzata in via preventiva dal responsabile dell’unità organizzativa cui il singolo appartiene. Per non derogare ai limiti di bilancio e per evitare sprechi.

Il 21 giugno scorso casualmente una funzionaria della segreteria generale Etra trova un “rapportino”, il riepilogo delle presenze di due dipendenti già da lei vistato. Rapportino che risultava “rivisto” dal direttore Bacchin: quest’ultimo aveva autorizzato prestazioni straordinarie già svolte, mai richieste o autorizzate dalla funzionaria (mancavano le esigenze eccezionali o di emergenza). Il direttore del Personale Gusella giustifica il tutto come «un mero errore». Tuttavia, all’interno di Etra qualcuno pretende verifiche. Così emerge che dal maggio 2015 al luglio scorso «con sistematicità, almeno nell’ultimo anno, il direttore generale contrariamente a quanto disposto nella sua comunicazione ha autorizzato la prestazione di lavoro straordinario da parte delle due dipendenti all’insaputa della loro responsabile». Come? Sovrapponendo la propria autorizzazione al diniego della funzionaria. In qualche occasione le dipendenti avrebbero stampato un altro foglio vistato dalla funzionaria, inserendo a penna, di proprio pugno, il numero di ore da liquidare con la dicitura “si autorizza” per la firma del direttore generale.

Il dirigente Gusella. Le frizioni si moltiplicano tra alcuni amministratori di Etra e il direttore delle Risorse Umane Marco Gusella, 41enne torinese, assunto l’1 aprile scorso con un contratto poi prorogato fino al 25 settembre. E su fatti concreti. Appena messo piede in Etra, «Gusella ha proposto ben 9 assunzioni a tempo indeterminato, disattendendo le indicazioni sul contenimento dei costi» si legge nel verbale del consiglio di gestione del 29 luglio 2016. O ancora, risulta aver operato «una modifica del budget 2016 per la parte costo del personale aggiungendo costi per 350 mila euro, senza sottoporre il relativo impegno ai competenti organi societari e a fronte di chiare indicazioni dell’assemblea dei soci per il contenimento delle spese». Non passa inosservato che «su disposizione del direttore Risorse umane sono state inviate richieste ai responsabili degli uffici di segnalare i dipedenti per riconoscimenti premiali una tantum». I rapporti con il vertice sono tesissimi. Eppure Gusella va avanti sicuro tanto che, a luglio, arriva ad alcuni amministratori una mail da lui firmata, inviata tramite un indirizzo di posta elettronica del gruppo Rizzani De Eccher, una società privata. Singolare per il dirigente di una società pubblica. Poco prima della delibera del consiglio di gestione che vota la risoluzione del rapporto di lavoro con Gusella, il responsabile delle Risorse Umane scrive al presidente del consiglio di Sorveglianza. E accusa l’avvocato Andrea Levorato, presidente del comitato di gestione, di avergli estorto la firma per la proroga del suo contratto. Un falso, replica Levorato, che presenta una circostanziata denuncia.

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