Evasione dei ticket sanitari a Padova: arriva Equitalia
PADOVA. Ticket sanitari non pagati, l’Azienda ospedaliera di Padova adotta un regolamento per il recupero crediti che sarà attivo da luglio. E intanto pensa a come recuperare i crediti pregressi risalenti al 2004 a rischio prescrizione.
È quanto emerge dalla recente delibera pubblicata dal direttore generale dell’azienda sanitaria Claudio Dario. I pazienti che si sono dimenticati di pagare quindi non riusciranno a farla franca: a tutti arriverà casa un sollecito. E se non verseranno la cifra richiesta, la pratica andrà nelle mani di Equitalia.
Dito puntato contro chi non ha pagato il ticket di qualsiasi natura, chi ha prenotato una prestazione nel pubblico o nel convenzionato senza disdirla almeno due giorni prima, chi non ha ritirato i referti entro trenta giorni dall’esame affrontato e anche chi ha rapporti conseguenti a contratti di fornitura di beni e servizi.
«Esistono importanti partite creditorie non riscosse risalenti fino all’anno 2004, e quindi in pericolo prescrizione, è necessario porre in atto fin da subito le azioni che consentono di interrompere il periodo utile alla prescrizione, riservandosi di valutare le migliori soluzioni organizzative ed operative da adottarsi per recuperare i crediti pregressi» si legge.
I diritti di credito si estinguono in genere dopo dieci anni e per interrompere il periodo è necessario mettere il debitore in mora. Per fare ciò l’Azienda ospedaliera di Padova invierà una raccomandata contenente l’importo, i termini di pagamento e le modalità per effettuare il versamento ai debitori. L’invito di pagamento, nel caso in cui il debitore sia un minore, arriverà ad uno dei genitori. Se invece il debitore è deceduto, la fattura arriverà ad uno degli eredi, individuato tramite l’anagrafe. Se infine il debitore è un’impresa, l’indicazione della sede è chiesta alla Camera di Commercio.
Secondo il regolamento inoltre su richiesta esplicita del debitore impossibilitato ad adempiere in un’unica soluzione, può essere consentito il pagamento rateale con un massimo di dodici rate mensili a condizione che ogni rata non sia inferiore a 100 euro, con applicazione alle rate successive degli interessi di mora. Se non si paga, si passa alla diffida di pagamento tramite raccomandata. Poi si procede alla riscossione coattiva, attraverso un agente di riscossione.
L’Unità operativa complessa Affari generali e legali dell’Azienda ospedaliera, in ultimo passaggio, trasmette al concessionario della riscossione Equitalia, ogni tre mesi un elenco di debitori inadempienti indicando per ognuno i dati e l'importo non pagato, maggiorato dalle spese postali della diffida. Il recupero dei crediti nei confronti di debitori residenti all’estero invece verrà effettuato avvalendosi di un soggetto esterno.
«Sappiamo che molti non hanno pagato involontariamente o si trovano impossibilitati perché in difficoltà economiche. Siamo pronti ad andare incontro a tutti», dichiara Eugenio Possamai, direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Padova.
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