Ex Gabelli e parrocchie tunisini al lavoro

 L'obiettivo principale, ora, è quello di trovare ai migranti un'occupazione. L'integrazione passa anche da questo. La cooperativa Cosep, scelta dal Comune per gestire l'ex Gabelli, metterà una persona a disposizione per fare dei corsi d'italiano. «Non solo, i ragazzi potranno fare qualche lavoro: all'ex Gabelli, ad esempio, ci sono i muri interni da dipingere» spiega l'assessore Verlato (nella foto). Ma anche tenere il prato pulito. Stesso discorso per i 32 tunisini che stasera arriveranno nelle tre parrocchie pronti ad ospitarli: Voltabarozzo, Crocefisso e San Carlo all'Arcella. Insieme ai 7 già sistemati nell'asilo notturno al Torresino contribuiranno proprio alle esigenze delle parrocchie stesse. I tunisini, a differenza dei «libici» della ex Gabelli per i quali il Governo metterà a disposizione 40 euro al giorno per persona, per ora sono totalmente a spese della collettività. Palazzo Moroni ha già messo sul campo, dall'inizio dell'«emergenza», 53 mila euro: 37 mila per i 14 minori non accompagnati arrivati in carico dei Servizi sociali, altri 17 mila per la cooperativa Cosep. Una spesa che per i tunisini si protrarrà, visto che non sono ancora rientrati nel programma di sostegno della Protezione Civile. (e.a.)

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