Ex operaio ucciso dal mesotelioma
Paolo Nardo, operaio alle Officine Stanga, fu esposto all’amianto per anni

Ha lavorato quasi tutta la vita nelle Officine Meccaniche Stanga. Una vita spesa in quello stabilimento nel ruolo di tubista, a diretto contatto con l’amianto, il minerale killer bandito dalla produzione industriale italiana nel 1992 per la sua pericolosità.
Giovedì scorso Nardo Paolo, 70 anni, è morto per le conseguenze di un mesotelioma pleurico, patologia tipica dell’esposizione all’amianto. Si è spento mentre, steso sulla barella e attaccato alla bombola d’ossigeno, lo stavano caricando in ascensore per trasferirlo nell’Oic (Opera Immacolata Concezione) alla Mandria.
Si trovava nell’ospedale Sant’Antonio dov’era stato ricoverato il 9 dicembre nel reparto di Medicina: ormai a casa non riusciva più a respirare e doveva essere aiutato dall’ossigeno. I familiari avevano chiamato il 118 e si era deciso il ricovero. Non c’era più nessuna speranza di salvezza. «Nel febbraio scorso era stato diagnosticato il mesotelioma» racconta la figlia Moira, «Mio padre era andato in pensione nel 1998. Anzi, era stato prepensionato. Purtroppo non è scampato a questo male. Un male bruttissimo che lo ha ucciso in pochi mesi. Nonostante le Officine Meccaniche Stanga siano chiuse da anni, continuano a morire gli ex lavoratori da anni in pensione come ci hanno ribadito i medici che in ospedale hanno curato papà». La figlia ricorda che il padre aveva anche seguito alcuni processi celebrati in seguito ai decessi o alle malattie sempre correlate all’amianto che avevano coinvolto dei vecchi colleghi.
Paolo Nardo viveva a Granze di Camin in via Antonio Borso con la moglie Bruna Pagnin. Lascia anche le figlie Moira e Tania e quattro nipotini. Il funerale sarà celebrato martedì nella chiesa di Camin e la salma verrà sepolta nel cimitero della frazione.
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