Ex Rizzato, un’area nel degrado «No a un nuovo supermercato»

Un post di Cetera “punge” l’amministrazione sul futuro del terreno di via Venezia Il proprietario è l’Aspiag ma l’assessore Bressa gela tutti: «Resta direzionale»
Felice Paduano
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - AREA VIA VENEZIA DI FRONTE HOTEL GALILEO
MARIAN - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - AREA VIA VENEZIA DI FRONTE HOTEL GALILEO



L’ultima area d’oro di Padova si trova in via Venezia. È l’ex Rizzato, quella che si trova davanti all’hotel Galileo all’incrocio con via del Pescarotto. Ed è ancora in stato di abbandono e di degrado. Attualmente è di proprietà del gruppo Aspiag (proprietario del marchio Despar), che l’ha comprata due anni fa dopo che era stata acquisita dall’Aedilmap, la società formata da Clea di Campolongo Maggiore, Seco dell’ingegnere Leonardo Antonio Cetera e da Svec del geometra Pier Domenico Favaro.



Il gruppo, che possiede e gestisce tutti i punti vendita Despar, Interspar ed Eurospar in Veneto, non ha ancora presentato un progetto in Comune e non ha chiesto alcun cambio di destinazione d’uso. Cosicché l’ultima area d’oro lungo l’asse che va dalla stazione all’ingresso autostradale di Padova Est, come ha scritto l’ex presidente della Camera di Commercio, Fernando Zilio, resta un «buco nero» destinato a durare ancora per molto tempo nel variegato paesaggio urbanistico ed edilizio che si prospetta nella zona est della città, dove presto troveranno posto la nuova questura e il nuovo ospedale.



A smuovere le acque ci ha pensato Cetera che pochi giorni fa ha postato su Facebook un suo commento insieme a una foto del 2009 in cui sono in primo piano l’allora vicesindaco Ivo Rossi, il direttore generale dell’Università Giuseppe Barbieri, Ivo Soccol della Svec e i due rettori Vincenzo Milanesi e Giuseppe Zaccaria. Un’immagine che ricorda la posa della prima pietra dell’adiacente edificio progettato dall’architetto ticinese Mario Botta, terminato dopo quattro anni di lavori, che oggi ospita la facoltà di Biologia del Bo. Nel suo commento l’ex presidente del Collegio dei costruttori fa riferimento anche all’area ex Rizzato che ha una superficie di 9 mila metri quadrati con una cubatura di 30 mila metri cubi. «Quell’area è ancora lì – ha scritto Cetera – Da tanti, troppi anni ancora in attesa di una nuova destinazione ed edificazione, mi auguro di alto livello, da parte della nuova proprietà da definire con il Comune».



Alla “provocazione” di Cetera non è mancata la risposta dell’assessore all’edilizia privata Antonio Bressa: «Per quanto riguarda l’area, l’amministrazione comunale ritiene sempre valida la vecchia autorizzazione concessa per costruire una palazzina a destinazione direzionale, possibilmente a uso universitario sulla scia di quanto già costruito sul lato nord con il cosiddetto Fiore di Botta – chiarisce – La proprietà attuale non ci ha fatto pervenire alcun progetto. Ma posso anticipare che quell’area non subirà un cambio di destinazione d’uso da direzionale a commerciale».

Insomma il riferimento è chiaro: niente nuovi supermercati, in linea con quello che Sergio Giordani va sostenendo da mesi. Il rettore Rizzuto però ha rinunciato al “Botta 2”, che verrà costruito in un’altra area. Dunque lì dove c’era la famosa azienda di biciclette Atala, fondata nel 1921 da Cesare Rizzato, non rimangono che cespugli e rifiuti. —

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