Fa rinascere un viale: il Comune di Loreggia lo intitola a sua madre

L’imprenditore Bonsembiante recupera a sue spese il tratto alberato, che ora porta il nome di Irmina Angeli

LOREGGIA. L’imprenditore Giorgio Bonsembiante, in memoria della madre Irmina Angeli Ascoli Bonsembiante, recupera a proprie spese un viale di 400 metri; il Comune, riconoscente, lo intitola a lei. «Era doveroso dedicare quel viale pubblico alla signora Irma, come veniva affettuosamente chiamata, dopo il gesto dei figli di restaurarlo», dice il sindaco Fabio Bui. «La signora, tra l’altro, era molto legata a quei luoghi ed è stata una donna che al paese ha dato molto. Di questi tempi, in cui è difficile trovare chi si pulisca un metro di fossato fuori dal proprio cancello, è da ammirare chi fa un gesto così bello, che dà valore alla villa privata ma sicuramente anche al patrimonio comunale, essendo la porta della provincia».

Il viale, che collega la vecchia Strada del Santo a via Koen, in passato apparteneva ai Bonsembiante ed era una servitù di passaggio per villa Ascoli Angeli Bonsembiante. Fu realizzato intorno al 1850, presumibilmente a opera di Jappelli così come il parco della villa, dove sono a dimora alberi di 400 anni. Il padre di Bonsembiante 35 anni fa donò al Comune quel viale, che però cadde nel degrado. Il recupero è seguito al restauro della villa ed è consistito nello sbancare e riformare il fondo stradale alzandolo di una trentina di centimetri, nel rifare i fossati laterali ripristinando i corsi d’acqua, nel piantare 86 pioppi cipressini, nel pulire e togliere l’edera all’altro centinaio di alberi.

L’impegno economico è stato senz’altro notevole, in paese si sussurra di una cifra a 5 zeri. Ma per Bonsembiante conta solo che «è tornato come era una volta, come lo ricordavo da bambino. La mia soddisfazione è averlo fatto diventare un punto di ritrovo, vedere persone fare jogging o andare in bici in sicurezza. È diventato il fulcro del paese, di chi vuole fare qualche camminata. Mia mamma adorava la sua casa di Loreggia con tutta la sua forza, era una benefattrice del Comune e ha meriti ben superiori a quello che ho fatto io. Fa piacere che un’amministrazione le abbia intitolato il viale di sua spontanea volontà, senza alcuna richiesta».

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