Falange amputata, ottiene il risarcimento

POLVERARA. Ha perso la falange del dito medio della mano destra a causa di un’infortunio sul lavoro. La mano era stata risucchiata all’interno di un macchinario che serviva a sgusciare le uova. Il...

POLVERARA. Ha perso la falange del dito medio della mano destra a causa di un’infortunio sul lavoro. La mano era stata risucchiata all’interno di un macchinario che serviva a sgusciare le uova. Il giudice monocratico del tribunale di Treviso ha condannato il titolare della ditta in cui la donna lavorava a un risarcimento di 30 mila euro. Imputato di lesioni colpose M.B., 52enne residente a Polverara, difeso dall'avvocato Corrado Maria Dones. L'uomo aveva deciso di opporsi a un decreto penale di condanna di 11.500 euro dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati per l'incidente avvenuto il 21 luglio 2012 all’interno della “Società Agricola Maia srl” di Pieve di Soligo (Treviso) di cui l’uomo è legale rappresentante. Vttima del brutto incidente, un’operaia che lavorava alle dipendenze della ditta da tre anni. Poco prima dell’infortunio stava pulendo un macchinario per sgusciare le uova: non si sarebbe accorta che era in funzione, tanto che la mano destra era stata risucchiata dagli ingranaggi che le avevano tranciato di netto la falange del dito. Un danno fisico che i referti medici quantificarono superiore ai 40 giorni di prognosi, motivo per cui la segnalazione alla Procura era scattata d'ufficio. In base all’accusa il titolare dell'azienda avrebbe omesso di mettere a disposizione della lavoratrice «l'attrezzatura conforme ai requisiti generali di sicurezza». Il pm, conclusi gli accertamenti del caso, aveva emesso un decreto penale di condanna a carico del 52enne di un mese e 15 giorni di reclusione, convertiti in pena pecuniari. Un decreto contro il quale l’uomo si è opposto: ieri ha rimediato una multa di 350 euro. La donna, che si è costituita parte civile, ha ottenuto un risarcimento di 30 mila euro.

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