Fallita la vecchia società di gestione dell’Hotel Firenze di Abano L’albergo dei Baraldo riparte senza debiti, riaperto pure “Al Sole”
La vecchia società di gestione dell'Hotel Firenze di via Flacco, la Firenze Srl, è fallita. A dichiarare il fallimento della società facente capo alla famiglia Baraldo, che è ancora titolare dei muri dell'albergo, è stato ieri il Tribunale di Padova. Curatore fallimentare Alessandro Tonin, il giudice delegato è Manuela Elburgo. L'udienza di fallimento è stata fissata per il 21 giugno. La famiglia Baraldo, che resta titolare degli immobili, aveva già deciso, in seguito alle difficoltà economiche, di cedere la gestione ad una nuova società, la Gesal Srl, che fa capo a Fabia Caltran, direttore dell'albergo. È stato riassunto il personale dell'hotel, accettando nuove condizioni.
«Il personale riassunto avanza dalla gestione della Firenze Srl solamente il trattamento di fine rapporto», spiega Marco Bodon, sindacalista della Cisl. «Sarà l’Inps a corrispondere il Tfr ai lavoratori, che fortunatamente nei confronti della vecchia gestione non avanzano alcuna mensilità. Con il fallimento della Firenze Srl si chiude un capitolo, di fatto già chiuso con l'avvio della nuova gestione, che ha deciso di riaprire la struttura senza però accollarsi i debiti della vecchia, anche perché sarebbe durata poco in quel caso».
Nel periodo di Pasqua ha riaperto anche l'altro albergo della famiglia Baraldo, l’Hotel Al Sole, pure affacciato in via Flacco. A rilanciare la struttura è stata la società Ghibli Srl e anche in questo caso la vecchia società di gestione, facente riferimento alla famiglia Baraldo, pare destinata al fallimento. L’accordo siglato dalla società di gestione e dal sindacato SaltaeUgl prevede l'assunzione ex-novo dei 12 dipendenti che erano rimasti alle dipendenze della vecchia gestione attraverso un rapporto di lavoro inizialmente stagionale, con il riconoscimento di tutto il salario precedentemente acquisito e inserendo il vincolo di precedenza alla riassunzione nei prossimi tre anni con un minimo garantito continuativo di: 6 mesi per il 2016, 7 mesi per il 2017 e 8 mesi per il 2018. Lasciando il periodo natalizio scorporato a parte.
«Si aggiunge che, a questi lavoratori alberghieri, entro marzo 2019, come previsto dallo stesso accordo, saranno riassunti tutti a contratto a tempo indeterminato inserendovi anche la tutela reale dell'articolo 18 come normato prima dell'entrata in vigore del Jobs Act», spiega il sindacalista Andrea Peruzzo. Federico Franchin
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